Fabrizio Corona risponde al pentito che lo accusa di aver avuto legami con la mafia: “Vuole solo pubblicità”

Non si fa attendere il commento di Fabrizio Corona dopo le ultime dichiarazioni rilasciate ai magistrati della Dda di Milano da William Alfonso Cerbo, detto "Scarface", il nuovo pentito nel maxi procedimento Hydra sull'alleanza tra mafie in Lombardia, che lo ha accusato di avere intrecciato rapporti con esponenti del clan Mazzei di Catania. "Si è buttato pentito anche se non sa niente per salvarsi dalla condanna, funziona sempre così", sono state le sue parole in una storia pubblicata oggi su Instagram. "Per avere attenzione dalla Procura e farsi pubblicità dice che mi conosceva e che avevo rapporti con alcuni clan per il recupero crediti…io, che casomai me li recupero tutti da solo.
E ancora. "Non conosco e non ho mai visto nessuno di questi", nega oggi Corona (non indagato nell'inchiesta della Dda di Milano e dei carabinieri del Nucleo investigativo, che hanno ricostruito una vera e propria "alleanza a tre teste" tra affiliati a Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra in Lombardia). "Rido e scrivo tutto questo per farvi capire che la legge e la stampa in Italia sono arrivate a un livello pietoso, che vi deve far vergognare. Tutto questo tempismo perché attacco la magistratura? O perché dico al figlio di Riina che suo padre fa schifo?".
La versione del pentito: "Corona aveva rapporti con i clan siciliani"
Secondo la versione messa a verbale da Cerbo l'ex re dei paparazzi avrebbe avuto relazioni in particolare con Gaetano Cantarella, ritenuto da chi indaga uno storico affiliato del clan Mazzei: lo stesso Corona, "in più occasioni" si sarebbe infatti rivolto a lui "quando aveva problemi su Milano o, come in un caso, in cui Corona gli chiese un recupero credito di 70mila euro da fare a Palermo per una truffa patita da un amico". Nel 2011, ha detto ancora, "ricordo che fece venire Corona e Cecilia Rodriguez alla mia discoteca Bho" di Catania.

"Con Lele Mora parlavo degli affari all'Ortomercato"
Ma non è l'unico personaggio famoso a essere tirato in mezzo dalle dichiarazioni del pentito. "Una domenica sera andammo a cenare a casa di Lele Mora a discutere proprio sta cosa", racconta ai magistrati della Dda "Scarface" a proposito di alcuni presunti affari del 2019 all'Ortomercato di Milano. "Lui voleva sapere esattamente che tipo di frutta avrei potuto fornire, le quantità e la scontistica. Mi disse Lele che era in strettissimo rapporto con il presidente della Sogemi (…) e io gli sarei stato molto utile perché con i miei prezzi loro potevano imporre una distribuzione al mercato", si legge all'interno della memoria depositata agli atti. "Io e Lele Mora ci siamo sentiti più volte in quel periodo (…) perché mandavo a lui tutto il package della frutta in arrivo, e lui lo girava a questo suo amico presidente".