Fabio Anobile di nuovo a processo per truffa, ma il campione paralimpico non si trova da oltre un anno

Si è concluso con una sentenza a "non doversi procedere" l'ennesimo processo a carico di Fabio Anobile. Il campione paralimpico 32enne, infatti, è accusato di aver truffato un uomo dal quale avrebbe intascato 8mila euro senza, però, consegnargli i due orologi. Tuttavia, è almeno dal 18 gennaio 2024 che Anobile è irreperibile anche per il Comune di Cantù (in provincia di Como) dove il ciclista ha vissuto per diverso tempo. L'appartamento di via Francesco Baracca, però, risulta non abitato e il suo nome non è presente né sul citofono né sulla buca delle lettere. Il processo nei suoi confronti si potrà riaprire solo nel caso in cui dovesse essere ritrovato entro il 17 ottobre 2034.
Durante la sua carriera sportiva, Anobile ha collezionato diverse medaglie: tre di bronzo ai mondiali su strada, altre due su pista, poi ancora un argento ai mondiali su strada a Maniago, un oro in Portogallo e un altro bronzo ai Giochi paralimpici di Londra 2016. A partire dal 2021, però, ha iniziato ad avere problemi con la giustizia. Lo scorso aprile, infatti, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Monza a 16 mesi per truffa, in quanto tra il 2021 e il 2022 avrebbe incassato diverse migliaia di euro da amici e conoscenti promettendogli biciclette, orologi e dispositivi elettronici che, però, non gli avrebbe mai consegnato.
Come riportato dal quotidiano La Provincia Unica, ieri, lunedì 22 dicembre, presso il Tribunale di Como si sarebbe dovuto tenere un'udienza del nuovo processo a carico di Anobile, ancora per truffa. Secondo l'accusa, la presunta vittima aveva conosciuto Anobile dopo le Paralimpiadi di Tokyo. L'atleta gli avrebbe spiegato di avere avuto Rolex come sponsor, ma di non aver ricevuto contanti, bensì orologi che quindi voleva rivendere. L'uomo, che lo ha denunciato, gli avrebbe consegnato 8mila euro, senza mai ricevere gli orologi in cambio.
Anobile, però, non si trova più. Il suo appartamento di Cantù è disabitato e secondo lo stesso Comune sarebbe irreperibile almeno dal 18 gennaio 2024. Per questo motivo, il giudice del Tribunale comasco ha emesso la sentenza del "non doversi procedere", in quanto non ci sarebbe prova del fatto che il 32enne fosse effettivamente a conoscenza di queste nuove accuse a suo carico. Nel caso in cui dovesse venire ritrovato entro il 17 ottobre 2034, il processo si riaprirebbe subito.