Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano indagato per i dossieraggi, querela Pierfrancesco Majorino

Enrico Pazzali, presidente uscente di Fondazione Fiera Milano indagato nell'inchiesta Equalize sui dossieraggi illegali, ha dato l'incarico ai propri legali di "tutelare la sua onorabilità in tutte le sedi competenti, ivi compresa quella legale" nei confronti del capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino per le sue "recenti e reiterate esternazioni", si legge in una nota. "Se rientra nel legittimo diritto di critica il giudizio riferito al rientro nelle sue funzioni di Presidente in Fondazione Fiera Milano per concludere il mandato, il riferimento, vile e pretestuoso, a non meglio precisati ricatti di cui il Presidente Fontana sarebbe stato vittima da parte di Enrico Pazzali affinché acconsentisse a tale rientro travalica in modo inaccettabile tale diritto e ha reso pertanto necessaria una risposta di tutela in sede giudiziaria".
Inchiesta Equalize, Enrico Pazzali indagato per dossieraggi illegali
Enrico Pazzali si trova indagato nell'ambito della maxi inchiesta sui presunti dossieraggi effettuati dall'agenzia Equalize. Quando il caso è scoppiato, a inizio ottobre, il manager si era autosospeso dalla carica di presidente della Fondazione, per poi rientrare a inizio giugno per l'approvazione del bilancio e la conclusione del mandato. Secondo il suo legale, Federico Cecconi, una "decisione fisiologica, dettata da necessità di contemperare legittime scelte di vita personale con esigenze dell'Ente". Pazzali resta comunque indagato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata agli accessi abusivi nelle banche dati strategiche nazionali, come lo Sdi delle forze dell'ordine, e ricerche su commissione nei confronti di cariche dello Stato e politici (Moratti, Renzi, Ignazio La Russa), imprenditori (famiglia Del Vecchio) ma anche cantanti, sportivi e personaggi tv (Alex Britti, Marcell Jacobs).
La mozione del Partito Democratico
E così, a inizio giugno, il Pd lombardo ha annunciato la presentazione di una mozione con cui veniva chiesto a Fontana di intervenire per chiedere le dimissioni immediate di Pazzali e per la strutturazione di un nuovo organico ai vertici di Fondazione Fiera. Mozione, però, la cui discussione è stata rimandata per due settimane.
"Il Consiglio regionale metta la parola fine alla vicenda assurda della presidenza di Fondazione Fiera", erano state le parole di Majorino, capogruppo dem in Regione, giusto ieri. "Lo dico alle forze politiche della destra, che hanno forzato i tempi per rimandare la nostra mozione. Non si può rinviare ancora una decisione sacrosanta, cioè la rimozione di Enrico Pazzali e la nomina in tempi brevi di un vertice che ridia credibilità e slancio all’ente. Non ci sono più scuse, Fontana deve pretendere le dimissioni di Pazzali dalla presidenza di Fondazione Fiera e il Consiglio regionale deve metterci l’indicazione politica, votando la nostra mozione. La vicenda è durata già troppo tempo e, lo ribadisco, autorizza a pensare che Fontana non abbia rimosso Pazzali per qualche forma di ricatto ai suoi danni”.
Il commento di Majorino
"Ho letto i recenti annunci del presidente Pazzali riguardanti azioni legali intraprese nei miei confronti. La cosa non mi fa cambiare minimamente idea", ha commentato intanto a Fanpage.it lo stesso Majorino. "Ritengo estremamente deboli, ambigue e ingiustificabili le scelte realizzate dal presidente Fontana in relazione alla funzione svolta dal presidente di Fondazione Fiera. È un concetto questo a cui mi sono riferito in tutte queste settimane più volte e che voglio qui ribadire con fermezza. Sembra che il Presidente Fontana sia sotto ricatto politico, altrimenti non si spiegherebbero le scelte operate. Ovviamente quando parlavo di ricatti ho sempre parlato di questioni politiche, ed è di questo che intendo continuare ad occuparmi con grande determinazione".