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È morto il presidente emerito dell’Associazione nazionale alpini Giuseppe Parazzini

È morto all’età di 76 anni il presidente emerito dell’Associazione Nazionale Alpini Giuseppe Parazzini. A darne la notizia in una lettera è il presidente in carica Sebastiano Favero. Parazzini ha indossato il cappello piumato per la prima volta nel 1969 alla scuola militare alpina ad Aosta. Nel corso della sua carriera è stato nominato Cavaliere e di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A cura di Giorgia Venturini
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Lutto nel mondo degli alpini: è morto all'età di 76 anni il presidente emerito dell'Associazione Nazionale Alpini Giuseppe Parazzini. Da qualche tempo lottava contro una malattia. Ora tutte le penne nere ricordano il loro presidente dal 1998 al 2004. La sua è stata una vita al servizio degli alpini: nato a Magenta, alle porte di Milano, Parazzini ha indossato il cappello piumato dal 1969 alla scuola militare alpina di Aosta e presta servizio nel quinto reggimento alpini, battaglione Edolo. Fino a ricoprire l'importante ruolo dell'Associazione Nazionale Alpini. Parallelamente alla carriera di alpino nel 1971 si è laureato in giurisprudenza all'Università di Pavia e nel 1977 è stato nominato notaio, professione che ha svolto a Milano. Tante le onorificenze ricevute negli altri: tra la più importante quella di Cavaliere e di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. E ancora: ha consegnato di persona una memoria scritta al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ora lascia due figli: Luca, anche lui alpino, e Francesco. La moglie Giuseppina era mancata dopo una malattia nel 2020.

A darne al notizia è stato il presidente dell'associazione nazionale alpini Sebastiano Favero in una lettera riporta sul sito: "Ci sono notizie alle quali il cuore e la mente si ribellano. La morte di Beppe Parazzini, nostro indimenticato presidente, è una di queste. Il ricordo va ora agli anni trascorsi insieme, in continuo spirito di collaborazione mai interrotto nel tempo. La sua acuta intelligenza, insieme alla sua forte passione alpina, ne hanno fatto una guida sicura per l’Associazione e per quanti hanno avuto la fortuna di frequentarlo". E poi ha aggiunto: "I suoi consigli e la sua onestà intellettuale di alpino autentico mi sono stati prezioso viatico anche nel mio attuale servizio come Presidente della famiglia alpina. Di lui ricorderemo l’acutezza della mente, la competenza professionale, la grande ricchezza umana insieme alla sofferta passione con cui ha sempre cercato il bene dell’Ana e con cui si è battuto contro la sospensione della leva, mentre negli occhi passa indelebile la sua figura avvolta dal Tricolore, sicura e incrollabile mentre veniva fatta bersaglio da chi dimostrava anarchico disprezzo per la Patria e i suoi simboli.  È morto un grande uomo e un grande alpino".

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