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Due anni di Covid, la sindaca di Crema Bonaldi: “Vita riconvertita ma a un prezzo alto”

L’anniversario per l’arrivo del Covid a Crema ricade oggi, spiega la sindaca Stefania Bonaldi, che ha rivissuto il biennio dalla scoperta dei primi casi ad ora.
A cura di Filippo M. Capra
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L'anniversario per l'arrivo del Covid a Crema ricade oggi, spiega la sindaca Stefania Bonaldi, che con un post su Facebook ha rivissuto i momenti della scoperta dei primi casi dopo quelli del Lodigiano, il rinvio degli impegni, la speranza di poterli recuperare la settimana successiva, l'inizio dell'incubo.

Due anni di Covid, sindaca di Crema: La telefonata che segnalava i primi casi

Sul social network la sindaca scrive: "Per la nostra Comunità i ‘due anni' ricorrono oggi. Era venerdì 21 febbraio ed in Comune mi arrivò la telefonata dell'assessore Attilio Galmozzi , direttamente dal Pronto Soccorso: ‘Stefy, chiama la direzione dell'Ospedale, qui ci sono casi sospetti e ne stanno arrivando altri". La Bonaldi ricorda come in quelle ore tutti i collaboratori comunali residenti nel Lodigiano venivano rimandati a casa, alla vigilia dell'istituzione della prima zona rossa d'Italia proprio nei comuni limitrofi a Codogno. "Il pomeriggio – continua la sindaca – ero in Prefettura per il primo di innumerevoli comitati per la sicurezza e nella notte decidevo che avrei sospeso la domenica clou del Carnevale Cremasco. Ci illudevamo di potere replicare la domenica successiva".

Stefania Bonaldi: Vita riadattata ma a quale prezzo

Poi il pensiero si è spostato sui due anni successivi che hanno portato a oggi. Scrive la sindaca: "Incredibile quanto in questi due anni ci si sia impegnati a riconvertire la nostra vita, riadattandola alle necessità imposte da una esperienza così sconvolgente, inedita e, prima, nemmeno immaginabile con la più fervida fantasia. E a quale prezzo". Inevitabile, infine, un pensiero "a chi non ce l'ha fatta", a chi ha pianto morti tra cari e amici, "a chi lo ha fatto in solitudine, a chi si è battuto, ai sanitari eroi, a tutti coloro che indipendentemente dal ruolo si sono spesi, a chi è arrivato da lontano ad aiutarci, alla protezione civile, all'infinità di volontari e volontarie che hanno colmato i vuoti delle istituzioni, alle forze dell'ordine, alla popolazione scolastica e ai nostri ragazzi e a tutti coloro che hanno tenuto duro".

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