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Caso dossieraggi e dati rubati

Enrico Pazzali torna presidente di Fondazione Fiera Milano: revocata l’autosospensione dopo l’inchiesta dati rubati

Enrico Pazzali si era autosospeso dalla Fondazione dopo gli arresti di alcuni suoi collaboratori il 25 ottobre 2024, fra cui l’ex superpoliziotto Carmine Gallo (morto il 9 marzo) e l’informatico di Equalize Samuele Calamucci.
A cura di Francesca Del Boca
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Enrico Pazzali
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Enrico Pazzali torna alla guida di Fondazione Fiera Milano. Il manager 61enne, coinvolto nello scandalo sui dossieraggi della società Equalize, ha comunicato questa mattina la revoca dell'autosospensione da presidente dell'ente ai membri del comitato esecutivo e torna quindi in carica con deleghe operative almeno fino all'approvazione del bilancio atteso fra circa un mese, data naturale della scadenza del suo mandato.

Pazzali si era autosospeso dalla Fondazione dopo gli arresti di alcuni suoi collaboratori il 25 ottobre 2024, fra cui l'ex superpoliziotto Carmine Gallo (morto il 9 marzo) e l'informatico di Equalize Samuele Nunzio Calamucci. Il gip di Milano, Fabrizio Filice, aveva respinto per lui la richiesta di arresti domiciliari. Contro quell'ordinanza la Procura di Milano ha presentato appello al Tribunale del Riesame chiedendo di mettere ai domiciliari il manager indagato per associazione a delinquere, ma a oltre 7 mesi di distanza ancora non è arrivata la decisione dei giudici (che sarebbe comunque appellabile in Cassazione prima di diventare esecutiva). Da quanto si apprende da fonti vicine a Pazzali, la decisione di revocare l'autosospensione sarebbe dettata dalla necessità di "contemperare legittime scelte di vita personale con le esigenze della Fiera".

Enrico Pazzali è proprietario della Equalize Srl, nonché il socio di maggioranza e presidente del Consiglio di amministrazione (mentre l'ex poliziotto Carmine Gallo invece era socio di minoranza, amministratore delegato e rappresentante). Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia Equalize, tra le società più ambite nel settore delle investigazioni private, accedeva abusivamente a banche dati istituzionali riservate e protette da misure di sicurezza, mentre attraverso degli hacker riusciva ad acquisire illegalmente informazioni sul conto di centinaia di persone. Per farlo, secondo chi indaga, poteva contare anche sulla collaborazione di pubblici ufficiali corrotti e muniti di password per accedere al sistema.

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