Donna vittima di odio razziale a Pavia, Aler: “L’aggressore non è abusivo ma ospite, non possiamo sfrattarlo”

Dopo che la storia di Reine Atadieu Djomkam, pubblicata da Fanpage.it, ha sconvolto l'opinione pubblica e mobilitato la politica locale e regionale, arriva la replica dell'Azienda lombarda di edilizia residenziale (Aler), proprietaria dello stabile di Pavia dove da oltre quattro anni la 36enne camerunense e le sue due figlie subiscono violenza razziale, fisica e verbale, da parte di un altro inquilino del palazzo, che però non è ufficialmente intestatario di nessun appartamento.
"Ci chiama ‘africane di mer*' – ha raccontato Reine a Fanpage.it -, ogni volta che passiamo sul pianerottolo ci intima di tornarcene al nostro Paese e spesso arriva alle mani, lo ha fatto anche con la mia figlia più grande mentre andava a scuola. Le ha detto che poi sarebbe andato ad ammazzare me". Nell'ultimo video, girato proprio da una delle figlie di Reine, si sente l'uomo inveire dopo aver picchiato Reine con un porta giornali: "Se sali ancora di qua ti scanno come un maiale. Sei nel mio Paese".
Aler: "Non possiamo sfrattarlo, è ospite"
Aler chiarisce la sua posizione in una nota: "Il caso della signora Reine Atadieu […] è stato sottoposto ad Aler Pavia-Lodi nell’agosto di quest’anno e da quel momento l’azienda si è occupata non solo di trovare un nuovo alloggio all’inquilina, ma anche di gestire un caso di violenza e sopraffazione nei confronti di un altro inquilino, contattando ufficialmente le autorità competenti".
Nella stessa comunicazione Aler conferma che l'aggressore di Reine Atadieu vive, senza averne titolo, nell’alloggio di un altro inquilino del palazzo, che ne è invece ufficialmente intestatario. Quest'ultimo "è seguito dai servizi sociali per gravi difficoltà personali" e ha accettato di ospitare quello che poi si è rivelato un uomo violento "solo in quanto minacciato e intimorito dallo stesso". Fino a non poter più restare nella propria casa, oggi di fatto abitata dal solo "ospite".
In passaggi dettagliati e datati, l'azienda di edilizia pubblica elenca le azioni messe in atto da agosto 2025 per tutelare tanto Reine quanto l'intestatario dell'appartamento, con una precisazione in riferimento all'uomo violento: "Non si tratta di occupante abusivo, ma di un ospite senza titolo di permanenza […]. Per questo motivo Aler non può sfrattare il soggetto violento che vive in casa di un suo affittuario regolare. Piuttosto potrebbe essere preso in carico dalle Forze dell’Ordine dopo svariate denunce".

Le precedenti denunce di Reine
Per quanto riguarda il trattamento riservato a Reine, Aler precisa di essersi attivata in "tempi rapidissimi per cercare un nuovo alloggio alla signora Atadieu", che aveva fatto richiesta di cambio urgente di appartamento il 5 agosto 2025, cioè il giorno successivo all'ultima denuncia.
"Ultima" perché preceduta da altre, tutte regolarmente depositate presso gli uffici di Aler. Tra queste almeno due denunce della figlia più grande di Reine, che la mattina del 26 maggio 2022 era stata bloccata nell'androne del palazzo dal noto inquilino violento, il quale, leggiamo nella denuncia, le diceva: "Taglio la testa prima a te poi a tua madre".
Il 5 novembre 2024 è Reine a denunciare ancora il vicino molesto, dopo essere stata colpita dallo stesso con un ombrello. E ancora, il 17 marzo 2025 la figlia maggiore denunciava nuovamente in Questura un'aggressione verbale: "Il signor X alla mia richiesta di non urlare si arrabbiava ulteriormente e mi ha minacciata di uccidermi, in particolare mi ha detto che mi avrebbe ucciso venerdì quando sarebbe arrivato un suo cugino […] Il signor X inoltre riferiva di non aver paura di ritornare in galera e che avrebbe ucciso anche mia madre e mia sorella di 11 anni, specificando che avrebbe iniziato da me".
Episodi segnalati e trasmessi ad Aler, tanto che il 19 marzo 2025, in una mail indirizzata ai colleghi e consegnata in copia cartacea anche a Reine, un funzionario dell'ente scrive: "Buongiorno, stamani ho ricevuto nuovamente la signora Atadieu (vicina del signor X, occupante senza titolo dell'alloggio del signor Y), che mi ha portato una nuova denuncia contro il signor X (vedi allegati). La signora mi diceva che la situazione è diventata oltremodo intollerabile e pericolosa, il signor X ha minacciato recentemente di morte la signora Atadieu e la figlia, e sempre con loro ha atteggiamenti aggressivi e minatori, anche in luoghi pubblici come supermercati o locali nelle vicinanze dell'abitazione. […] La Atadieu si dice molto preoccupata per la sua incolumità e quella della figlia e chiedeva da parte nostra un procedimento risolutivo per allontanare l'occupante senza titolo".
Il sindaco di Pavia: "Voglio incontrarla"
Nel frattempo sul tema è intervenuto ai microfoni di Fanpage.it anche il sindaco di Pavia, Michele Lissia: "Sebbene il teatro della vicenda sia più di competenza regionale, essendo Aler proprietario e gestore dello stabile in cui sono accaduti questi fatti incresciosi, appresa la notizia ho subito allertato i servizi sociali del Comune, i quali hanno redatto una relazione che è poi stata mandata all'autorità giudiziaria".
"Oltre a questo – aggiunge il primo cittadino – mi sono anche confrontato con Aler e con il questore e il prefetto, al fine di garantire la massima sicurezza per la signora Atadieu e le sue figlie. Nei prossimi giorni vorrei incontrarle per far sentire loro la vicinanza del Comune e delle istituzioni".