Donna morta dopo un intervento di liposuzione: indagini chiuse, chirurgo rischia il processo
Morta dopo "mesi di agonia" in seguito a un intervento di liposuzione in una clinica. La Procura di Milano ha chiuso le indagini sul caso di Ana Maria Cracium, 36enne di origine rumena deceduta nell'aprile del 2018 al termine di un lungo calvario.
Morta dopo un intervento di liposuzione: chiuse le indagini
La chiusura dell'inchiesta precede la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Mattia Colli, il medico chirurgo del ‘Centro di chirurgia plastica ed estetica MC' nel capoluogo lombardo, accusato di omicidio colposo per la morte della donna per complicanze seguite a un intervento di liposuzione a cui si era sottoposta il 5 luglio 2017. L'intervento, secondo la denuncia del compagno, avrebbe causato il decesso dopo "mesi di agonia". Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luisa Baima Bollone e condotta dal Nas dei carabinieri, è stata effettuata una complessa consulenza medico-legale. Il chirurgo, stando al difensore, l'avvocato Gian Filippo Schiaffino, "ha seguito tutte le regole e le prescrizioni anche nella fase post operatoria".
Il calvario durato nove mesi per una fascite necrotizzante
Il calvario di Ana Maria era durato 9 mesi: dopo l'intervento di asportazione del grasso corporeo, aveva iniziato a stare male: febbre alta e convulsioni che avevano costretto la donna a fare ritorno in Romania, dove era stata operata più volte. Sintomi provocati da una "fascite necrotizzante", una grave forma di infezione. L'avvocato del compagno aveva spiegato dopo il decesso della donna: "Aveva un'infezione devastante nelle parti basse del corpo, fianchi, addome, gambe, a seguito dell'operazione in quella clinica di Milano dove era andata su consiglio di un'amica".