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Omicidio Marta Di Nardo

Omicidio Marta Di Nardo, Domenico Livrieri doveva essere in una Rems ma era libero perché non c’era posto

La misura era stata richiesta dal giudice nel 2012 a seguito di una condanna per violenza sessuale e lesioni, ma era rimasta ineseguita per “mancanza di disponibilità” nelle strutture.
A cura di Francesca Del Boca
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Domenico Livrieri, 46 anni, ha confessato l'omicidio della vicina di casa Marta Di Nardo
Domenico Livrieri, 46 anni, ha confessato l'omicidio della vicina di casa Marta Di Nardo
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Domenico Livrieri, che ha ucciso e fatto a pezzi la vicina di casa Marta Di Nardo lo scorso 4 ottobre, doveva essere recluso in una Rems, una residenza psichiatrica giudiziaria, a seguito di una condanna per violenza sessuale e sequestro di persona. La misura era stata richiesta dal giudice nel 2012 vista la sua "pericolosità sociale", ma era rimasta ineseguita per "mancanza di disponibilità" nella struttura. Tradotto: non c'era spazio per lui.

Il gip, nel frattempo, ha convalidato il fermo disposto dal pm Leonardo Lesti, e stabilito che il 46enne debba rimanere in carcere a San Vittore per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere, sorvegliato dai responsabili psichiatrici in attesa che venga disposta una nuova perizia sul suo stato di salute mentale. Per il momento, è considerato un soggetto “affetto da schizofrenia e con gravi patologie psichiatriche che lo rendono socialmente pericoloso e del tutto incapace di autodeterminarsi”.

Il vicino conferma il movente economico per l'omicidio di Marta Di Nardo

"Era una persona violenta. Lanciava dal balcone del quarto piano gli elettrodomestici e la cassa della musica. Se beccava qualcuno lo picchiava, metteva la musica a tutto volume anche la notte", una tra le testimonianze dei vicini dell'edificio Aler a due passi da viale Argonne alla trasmissione Rai Storie Italiane, a proposito di quell'inquilino che abitava nella scala C. Un uomo aggressivo, con precedenti alle spalle e una diagnosi di semi-infermità mentale. Livrieri frequentava in maniera discontinua il Cps, ed era sottoposto a una terapia farmacologica per le sue evidenti patologie psichiatriche. "Suo fratello si stava battendo per metterlo in una struttura privata. Un ragazzo così non poteva vivere da solo, è pericoloso per se stesso e per gli altri".

L'interrogatorio di Domenico Livrieri dopo l'arresto

Nell'interrogatorio di convalida del fermo, intanto, Livrieri ha ripetuto agli inquirenti quanto già dichiarato la notte dell'arresto, tra venerdì e sabato scorso. Ovvero di aver ucciso Marta Di Nardo il 4 ottobre con una coltellata alla gola, di averne nascosto il cadavere (prima sotto il letto e poi nel controsoffitto della cucina) e di averlo fatto per ragioni di carattere economico. "L'ho colpita con un coltello per poterle prendere il bancomat tutti i mesi", ha dichiarato durante l'interrogatorio. "Mi dispiace di averla assassinata, con Marta avevo un buon rapporto".

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