Direttore di un museo di Milano denunciato dal Comune per diffamazione: “Un’intimidazione per farmi tacere”

Il Comune di Milano ha denunciato per diffamazione Massimiliano Lisa, direttore e co-fondatore di Leonardo3, proseguendo – di fatto – la lunga querelle che, ormai da tempo, è in corso proprio tra l'amministrazione cittadina e lo stesso Museo. "Un gesto disperato per mettere a tacere chi, come me, ha il coraggio di chiedere trasparenza sulla gestione dei beni pubblici”, ha commentato a riguardo Massimiliano Lisa.
La controversia tra il Comune di Milano e il museo Leonardo3
Tutto è iniziato nel 2023 quando il Demanio ha avviato un contenzioso contro la concessionaria che gestisce gli spazi del Leonardo3 in Galleria Vittorio Emanuele contestando una morosità legata al periodo Covid e, al contempo, contestando che l’accordo con il museo non fosse un accordo di collaborazione ma di subconcessione. Tale controversia ha portato, qualche mese dopo, a luglio 2024, a un'ordinanza di decadenza delle concessioni d'uso degli spazi della Galleria per la concessionaria. "Questo, tradotto, vuol dire chiusura del museo", aveva spiegato Massimiliano Lisa a Fanpage.it.
Inizialmente, la chiusura era prevista per il 18 novembre 2024. Sulla questione aveva, però, deliberato il Tar che aveva sospeso il provvedimento in attesa dell'udienza di merito che si è poi svolta alla fine dello scorso maggio. In occasione di tale udienza, il Tar ha respinto il ricorso presentato della concessionaria, legittimando così la decisione del Comune di far decadere le concessioni d’uso degli spazi e, con loro, l'esistenza del museo.
"A questo punto mi auguro che il Comune voglia sedersi a un tavolo e vedere se c'è la possibilità di trovare una soluzione per garantire la continuità del museo", aveva aggiunto a Fanpage.it il direttore di Leonardo3. Un confronto che però, diversamente dalle aspettative, non c'è mai stato. Per questo, tra l'altro, Lisa ha intrapreso uno sciopero della fame, al quale hanno fatto seguito una serie di denunce.
La denuncia per diffamazione del Comune
"Il Comune, anziché rispondere nel merito alle mie denunce, ha scelto la via dell'intimidazione", ha riferito Lisa in merito alla denuncia per diffamazione avanzata nei suoi confronti. "Un gesto disperato per mettere a tacere chi, come me, ha il coraggio di chiedere trasparenza sulla gestione dei beni pubblici”.
"La Giunta comunale ha deciso di non confrontarsi, ma di attaccare, di denunciare un cittadino che ha cercato di gettare luce su questioni opache, assegnazioni dirette e un facilitatore", ha continuato a spiegare Lisa. "Sono le stesse questioni che ho sollevato, documentandole, e che mi hanno portato a presentare un esposto alla Corte dei Conti e tre esposti in Procura". Il direttore ha proseguito parlando di una "gestione opaca" di un'amministrazione comunale che "favorisce interessi privati a scapito di un’attività culturale di successo" basata su un "sistema che non ammette dialogo né confronto" e che "preferisce le querele al dialogo".
"Le mie denunce sono precise e documentate. Questa denuncia non mi fermerà. Anzi, la considero la prova che ho toccato un nervo scoperto", ha concluso Massimiliano Lisa. "La mia battaglia non è più solo per il Museo Leonardo3, ma per un sistema che deve essere cambiato. Se la Procura ha avviato un’inchiesta sull'Urbanistica, è giunto il momento di allargarla e di fare luce su tutte le aree della nostra Amministrazione".