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Diffonde contenuti privati di Onlyfans senza consenso: condannato a 5 anni e 10 mesi per revenge porn

I contenuti sessualmente espliciti non possono essere diffusi in alcun modo, neanche se sono stati acquistati legalmente su Onlyfans: lo ha stabilito la Corte Suprema. Per questa ragione, un ragazzo in provincia di Pavia è stato condannato a cinque anni e dieci mesi per revenge porn.
A cura di Matteo Lefons
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Diffondere i video di Onlyfans senza il consenso dei protagonisti è revenge porn e costa carissimo a chi lo commette. Lo sa bene un ragazzo della provincia di Pavia, che ai tempi del lockdown riceveva sulla piattaforma inglese dei video erotici e ha pensato di girare gli stessi filmati a un'altra persona senza il consenso della ragazza. Dopo un iter giudiziario durato quattro anni, i giudici hanno deciso di condannarlo a cinque anni e dieci mesi per revenge porn.

Il percorso giudiziario è stato lungo e tortuoso. La Corte d'Appello aveva accolto il ricorso della difesa dopo la condanna in primo grado perché la querela della ragazza, risalente a novembre 2021, sarebbe risultata tardiva rispetto al momento della diffusione del video, avvenuto il 2 febbraio 2021. La Cassazione ha poi ribaltato nuovamente il verdetto perché il documento è stato diffuso solo a ottobre, un mese prima della querela. Infine, la Corte Suprema ha stabilito che anche condividere i video da Onlyfans è revenge porn, anche perché la piattaforma non permette di scaricare legalmente alcun filmato. Quindi anche chi compra legalmente dei contenuti hard non è autorizzato in alcun modo a diffonderli con altre persone.

La norma che regola il revenge porn punisce chiunque invii o consegni senza consenso materiali sessualmente espliciti, destinati a rimanere privati. La pena prevista va da uno a sei anni di reclusione più una multa da 5mila a 15mila euro: la punizione è più severa se a compiere il reato è una persona vicina alla vittima, come per esempio può essere un compagno o un ex marito.

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