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Da Milano parte il “pullman sospeso”: andata e ritorno per l’Ucraina per salvare i profughi

Un viaggio andata e ritorno per il confine tra Slovacchia e Ucraina “per donare anche un passaggio sicuro vero l’Italia a chi ha bisogno di scappare dall’Ucraina”.
A cura di Giorgia Venturini
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Una vera e propria carovana fatta di pullman e auto cariche di beni di prima necessità per portare aiuto al confine con l'Ucraina, da settimane sotto i bombardamenti russi. Un viaggio andata e ritorno per il confine tra Slovacchia e Ucraina "per donare anche un passaggio sicuro vero l'Italia a chi ha bisogno di scappare dall'Ucraina". Ovvero, "un gesto concreto di solidarietà dedicato a chi fugge dal conflitto, indipendentemente dalla nazionalità", come precisano gli organizzatori di più realtà milanesi, quali Camera del non lavoro | ADL Cobas, Brigata Sanitaria Soccorso Rosso, Ri-make, RiMaflow, Rete Fuori mercato, Arci Grossoni, Casa del Popolo di Novate Milanese, Ya Basta Milano, Collettivo Kasciavit, Macao, Gruppo Porti Aperti, insieme a singolә attivistә.

Il viaggio

L'iniziativa prende il nome di "Pullman sospeso" e chiunque può partecipare, mettendo a disposizione un'auto e un qualche posto a bordo per portare in salvo i tanti profughi in fuga dalla guerra: "Ribadendo la contrarietà alla guerra, la Carovana si schiera a sostegno delle vittime, condannate a un doloroso e gigantesco esodo oggi e a un futuro incerto domani. Il ‘Pullman sospeso' prende il via sulla scia dell'esperienza del Tampone Sospeso, dedicato in piena pandemia alla cittadinanza più vulnerabile. L’obiettivo è portare beni di prima necessità e tornare con quante più persone possibili". Mancano gli ultimi dettagli nell'organizzazione ma tutto sembra ormai pronto: la partenza è prevista per il 31 marzo con pullman e auto pieni di beni di prima necessità ottenuti grazie alla solidarietà dei tanti milanesi. Una volta al confine tra Slovacchia e Ucraina "il materiale raccolto in Italia – come precisano gli organizzatori – sarà scaricato e consegnato a volontari del posto, e si passerà alla fase due del viaggio: l’accoglienza. I profughi che vorranno raggiungere Milano saliranno sul pullman, senza distinzione di provenienza o colore della pelle". Una volta in Italia i profughi verranno ospitati per alcuni giorni in alcuni spazi sociali milanesi prima di una sistemazione più definitiva.

Come aiutare

Come poter aiutare quindi? Per garantire un passaggio sicuro verso l’Italia servono 100 euro circa a passeggero. Ogni cifra è utile, anche una piccola goccia può essere d’aiuto per sostenere le spese di viaggio. Ecco il nostro Iban: IT04Q0538701615000042206319.  Intestato a: ADL Cobas Lombardia. Causale: Carovana contro la guerra. Oppure partecipa al crowdfunding su Produzionidalbasso.com. Per adesioni scrivere a: carovanamilanesecontrolaguerra@gmail.com. E per avere ulteriori informazioni basta chiamare il 338.2358196.

I beni di prima necessità finora raccolti sono disinfettanti, bende, cerotti medicinali tra cui paracetamolo, fermenti lattici, omogeneizzati, latte in polvere, scatolame, snack, biscotti, barrette energetiche, frutta secca, pannolini, assorbenti, salviette per corpo/igienizzanti e gel, vestiti caldi per bambini e bambine in ottimo stato e vestiti tecnici per adulti. I punti di raccolta dei beni di prima necessità sono: Cdnl – Camera del Non lavoro | ADL Cobas – Lombardia, via Alessandro Volta 22, Milano: dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19. Circolo Arci Grossoni, via Assietta 32 – Affori FN, Milano: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 15, sabato 19 marzo (orario serale), domenica 27 tutto il giorno. Ri-Make, via del Volga 4, Milano: giovedì dalle 16 alle 19, domenica dalle 10.30 alle 14.30. Casa del Popolo di Novate Milanese, via Bonfanti 1, Novate (Milano): lunedì, mercoledì e domenica h 16-19, venerdì dalle 10 alle 14. Ri-Maflow, via Verri 15, Trezzano sul Naviglio (Milano): dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.

"La rete, convinta che solo la giustizia sociale, la cooperazione e un deciso sentimento di internazionalismo possano garantire la pace ai popoli, vuole essere una mano tesa a chi, in territorio di scontro, sta subendo gli effetti di efferate violenze. Pensiamo che il semplice appello alla sensibilità e disponibilità del privato sociale milanese rischi di non essere sufficiente nel protrarsi della guerra. Si rafforza sempre più la necessità di messa a disposizione di strutture da parte di Enti specializzati", concludono gli organizzatori.

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