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Crisi Euronics-Galimberti, 250 posti di lavoro a rischio: autorizzata la cessione di 7 punti vendita

La sezione fallimentare del tribunale di Milano ha autorizzato la cessione di sette punti vendita a marchio Euronics del Gruppo Galimberti Spa, dichiarato insolvente nel gennaio dello scorso anno e in amministrazione straordinaria dallo scorso marzo. Giorni di ansia per i circa 250 lavoratori del gruppo e le loro famiglie: lo scenario peggiore è che nessuno si faccia avanti per rilevare i punti vendita.
A cura di Francesco Loiacono
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Una protesta dei lavoratori del gruppo Euronics-Galimberti
Una protesta dei lavoratori del gruppo Euronics-Galimberti

Il futuro di quasi 250 lavoratori e delle loro famiglie è appeso a un filo. È l'esile speranza che qualcuno si faccia avanti e decida di rilevare i sette punti vendita a marchio Euronics della Galimberti Spa, società che dal marzo 2020 è in amministrazione straordinaria. "Il timore che nessuno presenterà offerte è vivo e con esso la preoccupazione per il futuro dei 250 lavoratori – ha spiegato in una nota il sindacato Filcams-Cgil -. La speranza è che ci siano imprese intenzionate a rilanciare questo storico marchio, che negli anni recenti ha avuto indubbi problemi, ma che nel tempo era diventato uno dei leader di mercato nel settore dell’elettronica in Lombardia".

A maggio del 2015 il gruppo attivo nel settore dell'elettronica di consumo contava 480 lavoratori. Poi è iniziata la crisi, con due diversi piani di salvataggio che però non hanno sortito i risultati sperati, una situazione debitoria che si è rivelata troppo pesante e un'agonia che ha trovato un punto fermo nel gennaio del 2020, quando il tribunale fallimentare di Milano aveva dichiarato "insolvente" la società. Due mesi dopo era arrivata l'amministrazione straordinaria, ultimo tentativo per cercare di salvaguardare i posti di lavoro.

Il sindacato: Lo scenario peggiore è che nessuno si faccia avanti

Adesso la sezione fallimentare del tribunale di Milano ha autorizzato la cessione dei sette punti vendita a marchio Euronics-Galimberti, sei dei quali in Lombardia e uno in Veneto. Lo scenario peggiore è che nessuno si faccia avanti per rilevarli. In tal caso, spiegano i sindacati, "riteniamo debbano essere messi in sicurezza tutti i lavoratori, garantendogli nel tempo i previsti ammortizzatori sociali e con essi percorsi finalizzati alla ricollocazione". Anche perché, spiega la Filcams-Cgil, la crisi del gruppo Galimberti/Euronics "potrebbe non essere l’unica del settore, con conseguenze dirette per i lavoratori che ne fanno parte, per le loro famiglie e per il comparto".

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