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Covid, in Lombardia 2.951 operatori sanitari non vaccinati: inviate le prime 1.500 lettere

In Lombardia al momento sono 2951 i medici e gli operatori sanitari che non si sono sottoposti al vaccino anti-Covid, ma gli elenchi sono in continuo aggiornamento. A 1500 di questi medici e sanitari “no-vax” sono state inviate delle lettere che verranno recapitate anche al datore di lavoro e all’ordine dei medici. A quel punto potranno scattare le sanzioni previste dal decreto Draghi che impone l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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Al momento sono 2.951 i medici e gli operatori sanitari che in Lombardia non si sono vaccinati e non hanno un valido motivo per non averlo fatto. A riferirlo a Fanpage.it è la direzione welfare di Regione Lombardia. Di quelli individuati la maggior parte è riferita all'Ats (Agenzia per la tutela della salute) di Brescia ma solo perché è quella più avanti nel lavoro di ricerca e scrematura, quindi il numero potrebbe salire a breve, quando anche le altre Ats regionali avranno individuato con certezza coloro che volontariamente non si sono vaccinati. A una prima tranche di 1500 persone su tutto il territorio lombardo, dopo un primo avviso, è stata recapitata una lettera, che verrà ricevuta anche dal datore di lavoro e dall'Ordine dei medici. A quel punto i datori di lavoro potranno applicare le sanzioni che sono previste dal decreto legge che impone la vaccinazione per gli operatori sanitari. Tra queste figurano il demansionamento e la sospensione dall'ordine professionale, oltre al blocco dello stipendio.

Alcuni medici e infermieri hanno presentato ricorso contro il decreto Draghi

Inizialmente erano stati individuati 49mila operatori sanitari che mancavano all'appello dei vaccinati in Lombardia. Di questi, novemila erano stati subito rimossi per diversi motivi, tra cui, ad esempio, la residenza momentanea all'estero. Da questa prima scrematura circa il 45-50 per cento si è prenotato per la somministrazione della prima dose e ha aderito alla campagna vaccinale. Tra questi alcuni avevano un giustificato motivo per non essersi sottoposti prima alla vaccinazione anti-Covid, tra cui figura l'aver contratto la malattia, che comporta un periodo di attesa prima della vaccinazione. Il decreto del governo Draghi ha comunque già scatenato la reazione di molti medici e infermieri che hanno deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale di Brescia. In totale sono circa trecento: l'udienza sarà prevista in autunno, ma questo comunque non bloccherà le procedure.

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