Cosa rischia Giorgio Oliva, l’imprenditore che per due volte è atterrato con l’elicottero privato sulla pista da sci

Per la seconda volta in pochi mesi l'imprenditore 65enne, Giorgio Bortolo Oliva, è stato segnalato dai carabinieri dopo essere atterrato direttamente su una pista da sci con il proprio elicottero privato. L’avvocato Paolo Di Fresco intervistato da Fanpage.it ha spiegato cosa rischierebbe ora dal punto di vista legale. Intanto, come si apprende da una nota dell'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, è stata avviata in via cautelativa la sospensione della licenza del pilota atterrato senza autorizzazione.
Il 25 ottobre 2020 Giorgio Bortolo Oliva si trovava su un elicottero caduto, sopravvissuto, era stato rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. Nel 2023 aveva quindi patteggiato otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale. Poi, lo scorso aprile era stato sanzionato dai carabinieri con una multa di 2mila euro per aver violato il divieto vigente in Trentino Alto Adige di atterrare oltre i 1.600 metri di altitudine. Oggi ha commesso la medesima infrazione. Cosa rischia? Si può parlare di recidiva? Se sì, c’è qualche aggravante?
Non si può parlare di recidiva o tirare in ballo eventuali aggravanti perché l’omicidio colposo è un reato mentre i due atterraggi improvvisati sono dei semplici illeciti amministrativi. Nell’opinione comune si tende a confondere, in virtù di una certa somiglianza, l’istituto penale della recidiva con la reiterazione che, nel sistema sanzionatorio amministrativo, si ha quando un soggetto commetta entro cinque anni una violazione della stessa indole di quella già accertata con provvedimento esecutivo. Nel caso specifico, il nostro imprenditore con la smodata passione per gli elicotteri rischia, da un lato, l’irrogazione di una sanzione pecuniaria più grave di quella che gli fu inferta nel 2024 e, dall’altro, la sospensione del titolo di volo da parte dell’ENAC, che avvierà un suo autonomo procedimento per verificare se la sua condotta abbia posto in pericolo la sicurezza aeronautica.
Il caso apre anche il tema della recidiva per chi può permetterselo, perché chi ha le risorse per farlo e "pagare" le conseguenze si può anche permettere di commettere la stessa infrazione come in questo caso. Cosa pensa di questo tema?
Il caso può generare reazioni infastidite per la natura dell’infrazione, non proprio alla portata di tutti, e per la noncuranza delle leggi che rivela. C’è forse un problema di adeguatezza della sanzione pecuniaria nei confronti di chi abbia grandi risorse economiche. In altri paesi d’Europa – in Francia e in Germania, ad esempio – le sanzioni amministrative sono proporzionate al reddito del trasgressore. In Italia il dibattito è aperto: c’è chi sostiene che una contravvenzione proporzionata al reddito avrebbe maggiore efficacia deterrente nei confronti di coloro che godono di condizioni economiche privilegiate. Altri temono, invece, che sanzioni commisurate al reddito possano violare il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione favorendo la discriminazione di chi sia ritenuto “ricco”. Viene oltretutto da chiedersi secondo quali criteri si accerterebbero le effettive condizioni economiche: non dimentichiamo che l’Italia è paese di sistematica evasione fiscale… In ogni caso, l’idea di una sanzione variabile in base alla consistenza patrimoniale del trasgressore non è del tutto sconosciuta al nostro ordinamento: ad esempio, in materia di responsabilità da reato degli enti la sanzione viene inflitta tendendo conto “delle condizioni economiche e patrimoniali dell’ente” allo scopo di assicurarne l’efficacia.
C’è qualche misura atta a tutelare che già accada? Come si potrebbe impedire che accada?
Sul tema, come dicevo, va avviata una riflessione. Dopodiché, va sempre ricordato che, in linea di massima, nel nostro ordinamento le sanzioni oscillano tra un minimo e un massimo edittale e che il Giudice è libero di orientarsi in un senso o nell’altro a seconda delle peculiarità del caso sottoposto alla sua attenzione.
(Intervista a cura di Giulia Ghirardi)