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Corteo per Gaza a Milano, gli avvocati delle 20enni arrestate: “Non hanno mai provato a sfondare il blocco”

Questa mattina, 23 settembre, si sono tenute le udienze per direttissima a carico delle due 20enni arrestate per resistenza durante il corteo per Gaza del 22 settembre di Milano. Il giudice le ha rimesse in libertà, disponendo l’obbligo di firma giornaliero.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto da LaPresse
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Si sono tenute questa mattina, martedì 23 settembre, le udienze per il giudizio per direttissima a carico di due 20enni arrestate durante la manifestazione per Gaza che si è svolta ieri per le strade di Milano. Come hanno spiegato gli avvocati Mirko Mazzali e Guido Guella a Fanpage.it, il giudice ha deciso di convalidare il loro arresto e di applicare la misura cautelare della firma giornaliera. La nuova udienza è stata fissata per il 26 ottobre: "Sarà l'occasione per chiarire l'estraneità delle nostre assistite ai fatti che vengono contestati", ha dichiarato Mazzali fuori dal Tribunale.

Gli scontri al corteo del 22 settembre

Durante la manifestazione del 22 settembre di Milano sono state arrestate cinque persone, tra qui appunto le due ragazze 20enni. Si tratta di studentesse universitarie, incensurate, che da anni partecipano alla politica attiva milanese. Stando a quanto riferito dai due legali, il loro arresto sarebbe scattato poco prima delle 14, ovvero quando ancora non erano andati in scena gli scontri alla stazione Centrale.

Alcune centinaia di persone, infatti, si erano radunate in piazza Duca d'Aosta provando a sfondare il blocco delle forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa. Qualcuno è anche riuscito a entrare, ma gli scontri più pesanti si sono registrati in via Vittor Pisani. Lungo la strada che conduce a piazza della Repubblica, infatti, alcuni manifestanti hanno lanciato sassi, transenne e cestini dell'immondizia contro la polizia e le camionette.

Gli avvocati: "Non volevano sfondare il blocco, erano lì per manifestare indignazione"

Tuttavia, l'arresto delle due 20enni risale all'inizio di questi avvenimenti, quando ancora non si erano verificati scontri con le forze dell'ordine. L'ipotesi di reato contestato alle studentesse è di resistenza a pubblico ufficiale. "Sono accusate di aver cercato una colluttazione all'ingresso della stazione e di essersi divincolate al momento dell'arresto", ha spiegato Mazzali, "loro si sono difese dicendo di essersi ritrovate davanti solo perché spinto dalle altre persone che si trovavano dietro, non avevano intenzione di provare a sfondare il blocco delle forze dell'ordine".

L'avvocato Guella ha, poi, aggiunto che le giovani si trovavano lì "per manifestare indignazione per la situazione in Palestina, come tutti gli altri" e che "il giudice le ha ascoltate e le ha rimesse in libertà".

Il presidio sotto il carcere minorile Beccaria

Per le 18:30 di oggi, 23 settembre, è previsto un presidio sotto il carcere minorile ‘Beccaria' di Milano "per chiedere la liberazione di tutte le compagne fermate". Lo hanno annunciato il Csa Lambretta e Milanoinmovimento a sostegno di due ragazze minorenni arrestate il 22 settembre e al momento detenute nell'istituto penitenziario. "Chiamiamo un presidio per far sentire alle compagne la nostra voce e per ribadire che la nostra rabbia politica non può essere contenuta", si legge nel post.

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