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Covid 19

Corsa ai tamponi a Milano: nelle farmacie spesso non c’è posto fino a gennaio

Prosegue la corsa ai tamponi rapidi a Milano, anche a causa dell’aumento dei contagi in città. Delle 14 farmacie contattate telefonicamente solo una ha risposto, dicendo di non avere posto fino a gennaio.
A cura di Simona Buscaglia
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Una corsa ai tamponi che non sembra fermarsi, anche, e soprattutto, spinta dall'aumento di contagi, oggi balzati a un nuovo record in Lombardia: 28mila casi in 24ore. E se i parametri ormai sembrano decretare lo sfondamento delle soglie critiche per raggiungere la zona gialla, i milanesi sono ancora in coda per effettuare i tamponi rapidi. Delle 14 farmacie milanesi contattate telefonicamente per richiedere tamponi rapidi ha risposto solo una, dicendo che non c'è posto fino al prossimo anno mentre tramite la prenotazione online in una decina di centri medici, l'attesa minima è di tre giorni.

Pozzi (Fimmg): "I curiosi non vadano ad ingolfare le code"

Oggi intanto sono state stabilite e diffuse le priorità indicate per tamponi. In particolare, è stata classificata la scala delle priorità per chiedere il tampone: in cima alla lista i casi sintomatici (con prenotazione del medico di base o Ats), seguiti dai casi di guarigione (con stampato provvedimento di isolamento o prenotazione di Ats), poi i contatti stretti (per fine quarantena), sorveglianza scuole e rientro dall'estero (con stampato provvedimento di isolamento o prenotazione di Ats) e infine quelli per il rilascio del green pass (farmacie o privato autorizzato). Anna Carla Pozzi, Referente della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Milano, ha dichiarato a Fanpage.it: "Siamo in difficoltà, sul portale non riusciamo a prenotare il tampone proprio perché c'è un tale afflusso di richieste che non si riesce – ha raccontato – ci hanno detto di farle sulle ricette bianche per mandare i pazienti a fare il tampone anche se ci sono code lunghe. Sia nel caso sospetto che nel controllo si dà il permesso al paziente di uscire, e spero che in quelle code si usi il distanziamento, poi mi rendo conto che la gente quando gliene parli non ti dà retta, diventa difficile gestire le persone". Le lunghe code per Pozzi sono dovute anche a chi è solo ansioso e si mette in coda: "Se si hanno sintomi si deve chiamare il medico di base e insieme decidere se fare o meno il tampone ma se uno è solo curioso direi ‘lasciamo perdere' altrimenti ingolfa quello che è già ingolfato".

Racca (Federfarma): "Ci stiamo attrezzando con più operatori e orari più lunghi"

Per Annarosa Racca, presidentessa di Federfarma Lombardia c'è un "grande impegno che le farmacie fanno tutti i giorni per non abbandonare i cittadini e loro glielo riconoscono – ha detto – Ci stiamo attrezzando di più, mettendo più operatori e allungando gli orari. Le persone che sono un po' sballottate tra tutte queste richieste di legge che cambiano quotidianamente, trovano nelle farmacie il primo punto dove effettuare questo test e noi stiamo rispondendo ai loro bisogni, lo stiamo facendo con spirito di sacrificio come abbiamo sempre fatto".

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