Corruzione e stalking tra forze dell’ordine e imprenditori a Pavia: chiesti 8 anni per un carabiniere

Una pena di 8 anni di reclusione, con l'accusa di corruzione e stalking. È questa la richiesta formulata oggi, martedì 22 luglio, dai pubblici ministeri per Antonio Scoppetta, carabiniere del nucleo forestale accusato di corruzione e stalking.
Il processo, con rito abbreviato in corso a Pavia, è legato all'indagine "Clean 2" su presunti casi di corruzione che avrebbero coinvolto rappresentanti delle forze dell'ordine e imprenditori. Nell'ambito della stessa inchiesta è indagato per induzione a dare e promettere utilità anche l'imprenditore edile Carlo Boiocchi. Per lui è stata accettata la richiesta di "messa alla prova", concessa per un mese, che prevede l'avvio di un percorso di riabilitazione con lavori di pubblica utilità per ottenere l'estinzione del reato. La sentenza è attesa per domani.
In un altro processo, già avviato con rito ordinario e che riprenderà in settembre, compaiono come imputati Maurizio Pappalardo, ufficiale dell'Arma in congedo, e Daniele Ziri, carabiniere dell'Ispettorato del lavoro. Dall'indagine è emerso che Scoppetta (all'epoca dei fatti in servizio all'aliquota carabinieri della Procura di Pavia) avrebbe ricevuto da Pappalardo, in diverse occasioni, favori, denaro, prenotazioni alberghiere, in cambio di atti contrari ai propri doveri, quali informazioni sui procedimenti in corso, redazioni di atti in modo compiacente, giungendo addirittura a indirizzare un'attività di indagine in modo da nuocere all'ex fidanzata di Pappalardo. Proprio in tale contesto sarebbe maturato lo stalking, attuato da Pappalardo con l'aiuto di Scoppetta.