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Covid 19

Consegnano pizze all’hub vaccinale di Monza, insulti e offese ai ragazzi autistici di PizzAut

I ragazzi di PizzAut sono stati presi di mira online dai no vax per aver cucinato e consegnato pizze agli operatori sanitari dell’hub vaccinale di Monza. Nico Acampora, fondatore del progetto, li ha difesi su Facebook: “Non toccate i miei ragazzi”.
A cura di Filippo M. Capra
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Scene raccapriccianti che, grazie al cielo, capitano solo online, anche se nemmeno online dovrebbero registrarsi. Vittime del nuovo attacco cyber dei no vax, questa volta, sono stati i ragazzi di PizzAut, la pizzeria fondata da Nico Acampora per l'inclusione di coloro che soffrono di autismo. Il progetto, nato negli ultimi anni, ha dato possibilità a decine di ragazzi di emergere nel mondo del lavoro. Eppure, nonostante gli sforzi e la bontà di chi vi lavora, basta consegnare le pizze a chi aiuta la società somministrando il vaccino contro il Covid per diventare obiettivo di commenti beceri e offese gratuite.

Insulti ai ragazzi autistici di PizzAut per aver consegnato pizze ad hub vaccinale

A raccontare quanto è successo è stato lo stesso fondatore di PizzAut Nico Acampora che su Facebook ha scritto come l'Italia sia "un Paese strano, "dove bisogna dividersi per forza in Guelfi e Ghibellini, dove bisogna per forza odiare qualcuno, dove per sostenere le proprie idee si deve cercare un nemico da abbattere. Per questo motivo, probabilmente, sono diventato oggetto di interesse di alcuni cosiddetti no vax". Acampora ha spiegato quindi che alcuni di loro "si sono scatenati nei commenti su di me e PizzAut perché ieri (3 gennaio, ndr) siamo stati con i ragazzi al Centro Vaccinale di Monza". Agli operatori che somministrano i vaccini hanno portato le pizze fatte dai ragazzi che lavorano nell'attività "per dire loro grazie e per sostenere la campagna vaccinale".

Acampora: I miei ragazzi non si toccano, vaccinatevi almeno dall'odio

Acampora si è quindi rivolto direttamente ai leoni da tastiera (che tanto leoni, poi, non sono) dicendogli di essere aperto sempre al dialogo e al confronto, ma segnando un punto limite: i suoi ragazzi non si toccano. Lo ha scritto a chiare lettere, così che il messaggio arrivasse chiaro: "Non posso in nessun modo accogliere le offese ai ragazzi di PizzAut, loro non lo meritano". Infine, l'ennesima lezione di civiltà: "Sono disponibile ad offrire una pizza anche a voi, all'aperto con il nostro truck food e rispettando le norme. Sono sicuro che la pizza più buona della Galassia conosciuta vi vaccinerebbe almeno dal virus dell'odio".

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