Confessa l’uomo che ha ucciso la moglie a Settala, i vicini: “Era violento, la bimba gridava spesso aiuto”

"L'ho ammazzata, l'ho ammazzata". Ha confessato ieri sera l'uomo di 50 anni che ieri sera ha accoltellato a morte la moglie nella camera da letto del loro appartamento al terzo piano di Caleppio di Settala, hinterland di Milano, ed è stato arrestato dopo che la figlia di 10 anni ha chiamato i soccorsi al telefono, spiegando che il padre aveva appena ucciso la madre.
Solo l'apice di anni e anni di violenze, vessazioni, botte e soprusi di ogni genere. "Sentivamo le grida, era aggressivo, c'era la bambina che piangeva. Succedeva sempre nei giorni di festa, la bimba chiedeva aiuto", ha raccontato la dirimpettaia della famiglia, arrivata dal Marocco e stabilitasi da qualche anno nella casa alla periferia di Settala. "La moglie passava per i corridoi sempre a testa bassa, fuggiva via, la piccola invece sembrava tranquilla, accennava pure un sorriso".
I carabinieri, negli anni, erano intervenuti più volte per le liti in casa. Mentre i servizi sociali di Settala, come ha confermato il sindaco Massimo Gianfranco Giordano, erano da tempo attenzionati sulla situazione di via Cerca. "Ma se la prendeva anche con gli altri, gridava, rompeva le porte, imbrattava i muri di sangue. Bussava notti intere alla parete, lanciava le sedie dal balcone e metteva le mani addosso", sempre una vicina. "Era già stato allontanato ma la moglie, forse per paura di ripercussioni, lo aveva fatto ritornare. Beveva, non era una persona tranquilla quando beveva, barcollava per strada. Avevamo già avvisato le forze dell'ordine". Fino al tragico epilogo (annunciato) di ieri sera.
L'uomo, trovato intorno alle 23.30 dai militari intervenuti in via Cerca mentre usciva con la bimba dal palazzo e subito bloccato, era infatti visibilmente ubriaco. In casa, a terra, il corpo ormai senza vita della donna, 43 anni, straziato dalle coltellate: era in pigiama, ed è stata colpita mentre stava andando a dormire. Sul posto si è recato anche il pm di turno a Milano Antonio Pansa, che nelle prossime ore invierà al gip la richiesta di convalida dell'arresto per omicidio aggravato del 50enne, ora recluso nel carcere di San Vittore. Mentre la piccola, per il momento, è stata affidata a un parente.
"Non si poteva fare di più", ha dichiarato intanto il primo cittadino di Settala. "La situazione era sotto controllo. Tutto quello che l’amministrazione ha fatto era secondo le procedure, non si poteva andare oltre. Mi era sembrato di capire che non ci fossero situazioni che richiedevano attenzioni ulteriori". Nonostante le continue grida di aiuto della piccola.