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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Come funziona il sistema speculativo nel settore immobiliare a Milano e cosa c’entrano gli scali ferroviari

Dopo gli ultimi sconvolgimenti portati dall’inchiesta urbanistica, la studiosa di politiche urbane e giornalista Lucia Tozzi ha spiegato a Fanpage.it le modalità di funzionamento del sistema speculativo milanese, quali sono i progetti d’interesse, e, soprattutto, come la città potrà uscire da tutto questo.
Intervista a Dott.ssa Lucia Tozzi
Studiosa di politiche urbane e giornalista.
A cura di Giulia Ghirardi
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Centro di Milano con vista sullo skyline
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Negli ultimi giorni la città di Milano è stata nuovamente travolta dall'inchiesta urbanistica che già a marzo aveva portato agli arresti domiciliari dell'architetto ed ex vice presidente della Commissione Paesaggio di Palazzo Marino, Giovanni Oggioni, ritenuto dalla Procura il "manovratore" di un "sistema" di "speculazione edilizia selvaggia" a favore degli interessi dei costruttori milanesi. Da allora le indagini si sono ampliate sino all'ipotesi avanzata dagli inquirenti secondo la quale, in questo sistema di forte speculazione edilizia, sarebbero coinvolti anche i vertici dell'amministrazione cittadina tra cui il Sindaco Beppe Sala e l'Assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi.

Ma come funziona il sistema speculativo nel settore immobiliare milanese? Quali sono le aree più calde e i progetti d'interesse? E, soprattutto, quale sarà il futuro del settore dopo gli sconvolgimenti portati dall'inchiesta urbanistica? Tutto questo Fanpage.it lo ha chiesto alla studiosa di politiche urbane e giornalista Lucia Tozzi.

Come funziona e chi opera nel sistema di speculazione immobiliare milanese?

Con l'Expo c'è stato un cambio di paradigma. In quell'occasione sono stati concessi poteri d'azione e di intervento "speciali" che, a loro volta, hanno portato alla costituzione di un sistema di pressioni che è arrivato a forzare l'interpretazione delle leggi in maniera sistematica. La differenza rispetto ad allora è che oggi gli investitori sono attori molto più potenti, essendo soprattutto grandi società e fondi finanziari di investimento.

Una caratteristica che contraddistingue questo sistema nella città di Milano è la Commissione Paesaggio: il risultato di un processo di esternalizzazione delle responsabilità istituzionali del Comune. La Commissione – composta da professionisti e funzionari – si è affermata come uno strano corpo intermedio che, nel tempo, è diventato la fucina dei conflitti interessi e il catalizzatore di tutto questo sistema di speculazione. Questo è quello che succede quando si vuole facilitare il mondo immobiliare. Di tutto questo, alcuni soggetti coinvolti ne hanno usufruito per trarre il massimo profitto possibile grazie anche alla complicità dei professionisti.

In questo sistema, la novità è la forte pressione politica esercitata dalle amministrazioni cittadine sull'apparato speculativo di Milano. Il rischio, però, è che "il modello Milano", questa attitudine ad agire come se ci si trovasse sempre in un regime di emergenza e di straordinarietà, venga replicato in altre città. Perché i soldi non vengono più distribuiti dall'alto. Una volta lo Stato distribuiva più o meno uniformemente sul territorio del denaro per realizzare ciò che si doveva fare. Ora, invece, a forza di facilitare e deregolamentare, le città sono costrette a lottare per sottrarsi i fondi l'una con l'altra. In questo Milano è stata pioniera in Italia. Il rischio è che venga replicato.

Nelle carte dell'inchiesta urbanistica è emerso come parte dell'interesse speculativo fosse indirizzato verso gli scali ferroviari. Per quale motivo? Quali sono gli interessi legati a queste specifiche aree della città? 

Da anni gli scali milanesi sono nella mente dei più grandi investitori. Questo perché a differenza di altre grandi città europee che sono chiamate a dare conto alla popolazione dei propri progetti che coinvolgono spazi e beni comuni, a Milano vengono realizzate riqualificazioni che concedono grandi libertà agli investitori permettendo loro di ottenere grandi profitti.

Per fare un esempio, i vincoli che obbligano alla realizzazione di parchi, aree verdi e housing sociale, nel corso dell'avanzamento dei lavori possono decadere. È quello che è accaduto allo scalo Olimpico di Porta Romana. Questo permette agli investitori di realizzare uffici e case di lusso ottenendo vantaggi molto più ingenti. A Porta Romana, infatti, le case sociali previste dai vincoli costituiranno il Villaggio Olimpico che, una volta concluse le olimpiadi, è destinato a diventare uno studentato. Il problema è che, nonostante sia trattato come un progetto di housing sociale, lo studentato avrà prezzi altissimi che nulla hanno a che fare con l'housing sociale. È proprio questo il problema di Milano: la totale libertà per ottenere il massimo del profitto.

Il cantiere del Villaggio Olimpico di Porta Romana
Il cantiere del Villaggio Olimpico di Porta Romana

Come uscire dalla bufera dell'inchiesta urbanistica?

In questi giorni si parla tanto di dimissioni, di Sala e dell'assessore Tancredi, personalmente non credo che garantirebbero un cambio di regime urbanistico perché chiunque arriverebbe – che sia di destra o di sinistra – potrebbe tranquillamente continuare questo sistema di illeciti. In questo momento è fondamentale bloccare in qualunque modo possibile i processi e i progetti in corso come gli scali o la vendita di San Siro così da poterli ridiscutere in maniera trasparente e poter ridisegnare i meccanismi decisionali alla base. 

In più, credo che la Commissione Paesaggio sia senza speranza. Per una questione di responsabilità istituzionale le funzioni di controllo dovrebbero essere reinternalizzate, andrebbe ripristinato il processo democratico e implementato il numero di dipendenti. Questo è necessario per tornare ad agire con trasparenza e di responsabilità.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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