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Come cambieranno i tempi di attesa in pronto soccorso in base al codice assegnato con la riforma di Bertolaso

Con la riforma dei Pronto soccorso in Lombardia si cercherà di ridurre i tempi di attesa all’interno delle aree di emergenza urgenza degli ospedali. Un ruolo fondamentale lo avrà sia l’Agenzia regionale che la telemedicina. Saranno organizzati percorsi specifici sia per i pazienti gravi che per quelli meno gravi.
A cura di Ilaria Quattrone
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La riforma dei Pronto soccorso, approvata ieri dalla Giunta regionale della Lombardia, ha l'obiettivo di ridurre i tempi di attesa nella rete emergenza urgenza. Il provvedimento è stato proposto dall'attuale assessore al Welfare Guido Bertolaso. Sulla base dei numeri diffusi da Regione, solo nel 2022 si sono registrati più di tre milioni di accessi.

Per accelerare il percorso di diagnosi e cura, è stata prevista una implementazione di percorsi per i pazienti più gravi e per quelli meno gravi. Inoltre sarà dato largo spazio alla telemedicina.

Il ruolo dell'agenzia regionale emergenza urgenza

L'obiettivo principale è quello di evitare che il paziente rimanga in pronto soccorso per più di otto ore: chi entrerà dovrà rimanere il tempo necessario per avere una diagnosi e ovviamente una terapia. Un ruolo fondamentale lo avrà soprattutto l'agenzia regionale emergenza urgenza. Areu, infatti, dovrà monitorare l'affollamento dei pronto soccorso, il flusso di ricoveri e i modelli organizzati del sistema emergenza urgenza integrato. In questo modo si avrà una adeguata distribuzione tra tutte le strutture.

Come cambierà l'iter per i pazienti più gravi

I pazienti più gravi che si rivolgeranno quindi agli ospedali che hanno un Dipartimento di emergenza e urgenza e accettazione di primo grado o di secondo grado, troveranno una unità operativa complessa.

Questa unità sarà composta dal pronto soccorso, ma anche dalle attività di osservazione breve intensiva (Obi) e di degenza di medicina d'emergenza urgenza: si tratta di sistemi necessari a chi ha bisogno di una terapia che prevede di stare sotto osservazione per diverse ore.

I percorsi di emergenza urgenza per i pazienti meno gravi

Anche per i pazienti meno gravi saranno previsti percorsi specifici. In questi casi, si potrà fare riferimento a un percorso extraospedaliero o a uno intraospedaliero. Nel primo caso, un ruolo fondamentale lo avrà la telemedicina. Sarà infatti potenziata la Centrale medica integrata – che è nata nel 2022 – e saranno coinvolti i team che sono formati per le cure domiciliari.

Nel caso in cui dovesse essere opportuno un percorso intraospedaliero, ci si potrà rivolgere ad alcuni ambulatori che saranno creati in tutti i Dipartimenti di emergenza e urgenza. In questo modo dovrebbe essere ridotta sia la pressione all'interno dei pronto soccorso, ma anche migliorate le prestazioni per i pazienti che arrivano.

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