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Chiesto un altro processo per Alberto Genovese: avrebbe evaso il fisco per 4 milioni di euro

Secondo le indagini Genovese avrebbe usato la sua holding per evadere e provvedere ad esigenze personali come l’acquisto e la ristrutturazione della villa a Ibiza, costata 8 milioni di euro.
A cura di Francesca Del Boca
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Non finiscono i guai giudiziari per Alberto Genovese, l'ex mago del web condannato a 6 anni e 11 mesi per aver violentato, dopo averle rese incoscienti con mix di droghe, due giovani modelle tra Milano e Ibiza e ancora a processo (con rito abbreviato, previsto il prossimo 17 maggio) per altri presunti casi di abusi sessuali commessi con lo stesso schema. Stavolta l'accusa della Procura di Milano è di evasione fiscale, per un totale di circa 4 milioni e 300mila euro nascosti tra il 2018 e il 2019.

In base alle accuse di questo filone di indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza e coordinate dai pm di Milano Paolo Filippini e Rosaria Stagnaro, l'ex imprenditore, tra il 2018 e il 2019, avrebbe infatti "utilizzato" la holding Auliv "a scopo di evasione" fiscale, per "gestire i flussi finanziari derivanti dalle sue attività e partecipazioni societarie" e per "provvedere al reperimento delle risorse necessarie" per le sue esigenze "personali", tra cui "l'acquisto e la ristrutturazione della villa a Ibiza" per 8 milioni di euro e "beni di lusso e consumo".

L'accusa di omessa dichiarazione dei redditi per l'ex imprenditore era già emersa in passato, con il sequestro dello stesso importo a carico dell'ex creatore di start up digitali (poi confermato dalla Cassazione). Alberto Genovese potrebbe così scegliere la strada della richiesta di patteggiamento in udienza preliminare, avendo già risarcito il Fisco in passato.

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