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Chiesti tre anni di carcere per l’ex compagno di Daniela Santanchè: “La vendita dello yacht fu truccata”

Il pm di Milano ha chiesto una condanna di tre anni nei confronti di Giovanni Canio Mazzaro, l’ex compagno della ministra Daniela Santanchè: è a processo con l’accusa di sottrazione fraudolenta di beni e dichiarazione infedele dei redditi.
A cura di Giorgia Venturini
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Rischia una condanna di tre anni di carcere Giovanni Canio Mazzaro, l'ex compagno della ministra Daniela Santanchè. È la pena chiesta dal pubblico ministero di Milano Paolo Filippini nel processo che vede imputato Mazzaro per sottrazione fraudolenta di beni e dichiarazione infedele dei redditi. Al centro del confronto in Tribunale c'è la vendita dello yacht ‘Unica' avvenuta il primo aprile 2019 e per la quale è stata archiviata la posizione della senatrice di FdI. La difesa dell'imputato invece non ci sta: ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste. Spetterà ora il giudice della seconda sezione penale del  Tribunale a decidere.

Stando alla ricostruzione dei fatti: era il 2018 quando l'imprenditore ricevette dal Fisco un avviso di accertamento per 589mila euro. Pochi mesi dopo Canio Mazzero decise di vendere il suo yacht alla società di Malta Flyingfish Yachting Ltd per 393mila euro: durante la compravendita l'imputato interpose interpose la Biofood Italia srl che a suo tempo l'attuale ministra era la presidente. Secondo il pubblico ministero la scelta di coinvolgere l'azienda dell'allora moglie era per non rischiare che i soldi della vendita venissero pignorati dall’Agenzia delle Entrate che l'anno prima aveva bussato alle porte dell'imprenditore. Una volta avviate le indagini la Procura inserì nel registro degli indagati anche Daniela Santanché, ma nell’agosto 2022 la Procura ne chiese l’archiviazione. 

Per il pm quindi la vendita fu "finalizzata solo a far sparire l'unico bene aggredibile. La barca sparisce e spariscono i soldi e così frustra definitivamente ogni pretesa del fisco".

In Tribunale l'avvocato difensore Matteo Mangia, come riporta Il Corriere della Sera, ha tenuto a precisare nella sua arringa finale che "la vendita della barca fu decisa tre anni prima dell’accertamento fiscale e non fu una operazione simulata, a meno dell’assurdità di voler sostenere che chi abbia una cartella esattoriale del Fisco, peraltro in quel momento non ancora definiva, debba per ciò solo astenersi dal toccare il proprio patrimonio, pena vedersi accusare di aver diminuito una garanzia per il Fisco".

Giovanni Canio Mazzaro è coinvolto anche nel caso Visibilia. Nei giorni scorsi la Procura di Milano ha chiuso le indagini per falso in bilancio per la ministra del Turismo di Fratelli d’Italia e per altre 16 persone a lei vicine tra cui appunto l'ex fidanzato.

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