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Caso Chiara Ferragni

Chiara Ferragni a processo per truffa aggravata per il Pandoro Gate: cosa succede oggi in aula

Chiara Ferragni è tornata oggi, 19 dicembre, in Tribunale a Milano per il processo che la vede imputata per truffa aggravata. La Procura ha chiesto per lei una condanna a 1 anno e 8 mesi.
A cura di Enrico Spaccini
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Chiara Ferragni all’uscita dal Tribunale di Milano dopo l’udienza del 25 novembre 2025 (foto da LaPresse)
Chiara Ferragni all’uscita dal Tribunale di Milano dopo l’udienza del 25 novembre 2025 (foto da LaPresse)
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È tornata nelle aule del Tribunale di Milano questa mattina, venerdì 19 dicembre, Chiara Ferragni. L'imprenditrice e influencer cremonese è imputata, insieme al suo ex braccio destro Fabio Damato e il presidente di Cerealitalia-ID Francesco Cannillo, per truffa aggravata sulle presunte pubblicità ingannevoli del Pandoro Balocco Pink Christmas e delle uova di Pasqua Dolci Preziosi. Durante questa nuova udienza prenderanno la parola gli avvocati difensori dei tre imputati, dopo che lo scorso 25 novembre il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pubblico ministero Cristian Barilli hanno chiesto per Ferragni una condanna a 1 anno e 8 mesi. Il processo, che si sta celebrando con rito abbreviato, dovrebbe concludersi il prossimo 14 gennaio, giorno in cui è attesa la sentenza.

La ricostruzione della Procura

Stando a quanto ricostruito dalle indagini condotte dal nucleo di polizia Economico finanziaria della guardia di finanza, nel 2021 e nel 2022 Ferragni avrebbe ingannato i suoi follower e i consumatori pubblicizzando la vendita del Pandoro Balocco Pink Christmas e delle uova di Pasqua Dolci Preziosi come legati a opere di beneficenza, senza però spiegare in modo chiaro che in realtà le somme donate non dipendevano né dal prezzo (il "doppio" del normale) né dalle vendite dei prodotti. In questo modo, sostiene l'accusa, si sarebbero generati ingiusti profitti per circa 2,2 milioni di euro.

Secondo i due procuratori che hanno coordinato le indagini, a fornire le indicazioni sarebbero state proprio le società di Ferragni. Recuperando scambi di mail, le aziende delle influencer avrebbero spiegato che ai clienti che chiedevano quanta parte del prezzo di vendita sarebbe finita in beneficenza, i responsabili della Balocco non avrebbero dovuto rispondere o, comunque, dovevano divagare. Un modello che sarebbe stato replicato anche per le uova.

La richiesta di condanna e la strategia della difesa di Ferragni

Durante l'udienza del 25 novembre, è stata chiesta una condanna a 1 anno e 8 mesi per l'influencer per truffa aggravata, senza attenuanti. Secondo l'accusa, infatti, Ferragni e Damato avrebbero avuto un "ruolo preminente" nelle campagne commerciali delle operazioni con "grande diffusività" e alle sue società spettava, appunto, spettava "l'ultima parola" nell'ambito degli accordi con Balocco e con Cerealitalia.

Oggi, 19 dicembre, i due avvocati che assistono Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, terranno la loro arringa difensiva davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini. Oggetto della discussione sarà non solo l'accusa, ma anche l'aggravante della "minorata difesa" degli utenti on line che viene contestata. Se questa dovesse cadere, infatti, si arriverebbe al proscioglimento per mancanza di querele.

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