Cerca un alloggio a Milano, ma gli viene negato: “Sei gay? Allora la stanza non è più disponibile”

Luca Mariotti, 21 anni, racconta a Fanpage.it la sua esperienza durante la ricerca di un alloggio a Milano. “La prima domanda che mi è stata posta dal proprietario per messaggio – riferisce il ragazzo – è stata se ero gay. Alla mia risposta affermativa, la stanza a cui ero interessato è diventata improvvisamente non più disponibile. Mi sono sentito sbagliato, ma non voglio che succeda ad altri”.
A cura di Chiara Daffini
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Cerca una stanza in affitto e gli viene chiesto l'orientamento sessuale. È quanto racconta di aver vissuto Luca Mariotti, 21 anni, che ripercorre la vicenda con Fanpage.it: "Non mi hanno nemmeno chiesto che lavoro facessi, solo quella domanda: ‘sei gay?‘". A cui, dopo la risposta affermativa del ragazzo è seguita la replica del proprietario di casa: "Già affittata, mi spiace".

Luca, com'è iniziata questa vicenda?
Avevo l'intenzione di trasferirmi a Milano, principalmente per inseguire il sogno di lavorare nell'ambito della moda. Stavo quindi cercando un alloggio, anche se i prezzi sono alle stelle. Per questo motivo mi sarei accontentato di una stanza in condivisione e su un portale dedicato ne avevo trovata una che mi sembrava conveniente.

Hai quindi contattato chi aveva messo l'annuncio?
Esattamente, ho scritto al proprietario, che aveva lasciato il suo numero e lui mi ha risposto dopo cinque minuti.

Che cosa gli hai scritto?
Gli avevo chiesto se la stanza fosse ancora disponibile e se nel caso fosse necessario lasciare anche la cauzione.

E qual è stata la sua risposta?
La sua risposta è stata una domanda.

Ovvero?
"Sei gay?"

E tu cos'hai risposto?
Gli ho detto di sì, non ho problemi a rivelarlo, mi sento libero in tal senso, gli ho anche chiesto però come mai me lo stava domandando. La sua risposta è stata ‘Nulla, la stanza è già affittata, mi spiace‘.

Hai idea del perché ti abbia posto questo interrogativo?
Mi sono fatto diverse ipotesi, la più probabile è che l'abbia intuito dalla mia immagine di profilo, però sinceramente non so ancora darmi una risposta sensata.

Come hai reagito?
Mi sono arrabbiato, perché ai miei occhi era evidente che se la scelta del proprietario non fosse stata discriminatoria me lo avrebbe detto subito che la stanza era occupata, senza chiedermi prima del mio orientamento sessuale. Lo ammetto, sul momento mi sono sentito sbagliato io, ci sono rimasto male, anche perché non me lo aspettavo.

Non ti era mai capitato?
Ho subìto prese in giro, bullismo. Non mi è mai capitato un episodio simile dove un proprietario di casa offre un servizio che io avrei pagato e non capisco come possa inficiare il fatto che sia gay.

Come mai hai deciso di rendere pubblica la tua esperienza?
Mi sono detto che oltre a me chissà quante altre persone si sono trovate e si trovano in situazioni simili. Io magari ho la forza di parlare, ma molti si sentono sbagliati e lasciano correre, non voglio che sia più così.

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