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Centraliniste dirottano i pazienti verso la sanità privata: Multimedica dovrà mostrare gli atti

Medicina Democratica ha vinto il ricorso al Tar contro Multimedica: “Confermato il diritto d’accesso agli atti nei confronti di un soggetto accreditato che svolge un pubblico servizio”.
A cura di Giorgia Venturini
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Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha accolto il ricorso di Medicina Democratica contro Multimedica: i giudici hanno "confermato il diritto al pieno accesso agli atti nei confronti di un soggetto accreditato che svolge un pubblico servizio", come ha spiegato Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica.

La denuncia di una lavoratrice

Il ricordo al Tar era stato fatto lo scorso febbraio e partito tutto dalla testimonianza di una coraggiosa lavoratrice aveva raccontato cosa stava accadendo: la donna – in una trasmissione di Radio Popolare – aveva reso pubblica la decisione di Multimedica di introdurre una sorta di "premialità" in denaro per gli addetti al call center che riuscivano a far prenotare i pazienti una visita privata, rinunciando quindi a quella pubblica dove si paga solo il ticket o addirittura l’accesso è gratuito.

Il ricordo al Tar da parte di Multimedica

Medicina Democratica si era rivolto al Tar dopo che si era vista negare da Multimedica l'accesso pubblico agli atti con la motivazione che riguardava "l'organizzazione interna di un soggetto di natura privata", contenente "anche valutazioni economiche e commerciali che ne giustificano la non divulgazione". Quindi Multimedica non aveva fornito la documentazione sui premi dei dipendenti.

Qualcosa che secondo il Tar non è stato regolare: "Si tratta di una vittoria – spiega il presidente Caldiroli – per la trasparenza, in particolare nel settore della sanità, negato dalle strutture private ma anche dalla Regione Lombardia, che non si è mai premurata di definire obblighi rigorosi sul tema". La sentenza stabilisce che un ente privato accreditato ha i medesimi obblighi di trasparenza delle strutture pubbliche.

Infine il presidente di Multimedica precisa: "La sanità privata approfitta economicamente del suo ruolo di servizio pubblico ma non vuole gli oneri e i doveri che hanno gli enti pubblici. Solo un giudice può restituire ai cittadini il diritto di conoscere le regole e gli interessi economici nascosti di tutti coloro che svolgono un servizio pubblico come la sanità convenzionata".

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