Caso Morgan, stop alla giustizia riparativa: prosegue il processo per stalking alla ex Angelica Schiatti

Fallisce il tentativo di giustizia riparativa e dunque prosegue il processo a carico di Marco Castoldi, l'artista noto al pubblico come Morgan. Il 27 settembre scorso il Tribunale di Lecco aveva accolto la richiesta del cantautore, imputato per stalking e diffamazione aggravata nei confronti dell'ex fidanzata Angelica Schiatti, di essere ammesso alla giustizia riparativa, che però non è andata a buon fine. "Come se mi si volesse portare allo sfinimento", sono state le parole di Angelica Schiatti, musicista di Merate (Lecco) con cui l’ex leader dei Bluvertigo aveva avuto una relazione sentimentale. "In questi lunghissimi anni non è stato fatto niente a mia tutela, l’ennesima delusione di un sistema che ha sempre tutelato più l’imputato della vittima". L'udienza è stata rinviata al 9 settembre.
Durante l'udienza di ieri a Lecco l'avvocata Rossella Gallo, che difende Morgan, ha intanto "sollevato una questione di legittimità costituzionale" sulla norma che, per il caso del reato di stalking, non consente al giudice di procedere all’estinzione del reato quando dall'imputato viene attuata una condotta riparatoria considerata "congrua": stando a quanto emerso durante l’udienza, Angelica Schiatti avrebbe avanzato una pretesa risarcitoria pari a 150mila euro, mentre Morgan ne aveva offerti 15mila.
I reati contestati risalgono agli anni 2020-2021. In particolare, Morgan è accusato di aver perseguitato la ex alla fine della loro storia con numerosi messaggi e telefonate. Castoldi, inoltre, si sarebbe più volte presentato sotto casa della donna, che poi è stata costretta a trasferirsi a casa del padre, e inviato in una chat di gruppo immagini private di Schiatti. Infine avrebbe incaricato due uomini di pedinare la donna e il nuovo compagno Calcutta, affittando un appartamento a pochi metri di distanza dall'abitazione dell'ex. Accuse che il cantante ha sempre respinto. "Ho perso qualunque tipo di professionalità, di rispetto. Ho subito danni morali, lavorativi", ha dichiarato ai giornalisti fuori dall'aula del Tribunale di Lecco. "È molto grave quello che mi ha causato il processo mediatico".