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Brescia, isolata la variante nigeriana del Covid: “Preoccupa, può resistere al vaccino”

“Per la prima volta in Italia abbiamo isolato il virus portatore di queste mutazioni che preoccupano perché potrebbero conferire resistenza ai vaccini anti Covid oggi disponibili”. Così il presidente della Società italiana di virologia e direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili di Brescia Arnaldo Caruso.
A cura di Filippo M. Capra
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La variante nigeriana del Covid è stata isolata a Brescia. Come comunicato da Arnaldo Caruso, il presidente della Società italiana di virologia, nonché direttore del Laboratorio di Microbiologia dell'Asst Spedali Civili di Brescia, "per la prima volta in Italia abbiamo isolato il virus portatore di queste mutazioni che preoccupano perché potrebbero conferire resistenza ai vaccini anti Covid oggi disponibili".

La variante nigeriana in Italia: 9 i casi di contagio accertati

La variante del Coronavirus isolata a Brescia, nota anche come B.1.525, è chiamata "scozzese", nonostante arrivi dalla Nigeria. Tale variante è stata inclusa nell'elenco di quelle sotto osservazione dal Public Health England poiché nel giro di un paio di settimane sono arrivate il doppio delle segnalazioni. A metà febbraio erano solo 32, ora sono già 64. In giro per il mondo, la variante nigeriana è presente in Danimarca, dove si contano circa 75 casi, e in Nigeria, con 49 contagi ufficiali. Anche nelle varianti che girano negli Stati Uniti, in Francia, in Spagna, in Canada, in Belgio, in Finlandia e in Australia è stato trovato un genoma del B.1.525. Oltre che a Brescia, poi, la variante è stata isolata anche in Giappone, Svizzera, Germania e nella Repubblica d’Irlanda, mentre nel Belpaese è stata individuata per la prima volta in assoluto lo scorso 16 febbraio dall’Istituto Pascale e dall’Università Federico II di Napoli. Al momento sono stati accertati 9 casi di contagio in totale, di cui 2 nella provincia di Varese. Come spiegato da Caruso, questa variante può inficiare la protezione offerta sinora dai vaccini studiati per combattere il contagio da Coronavirus.

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