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Brescia e Bergamo prime città in Europa per morti da smog: lo studio sulla rivista Lancet

Brescia e Bergamo condividono un non invidiabile primato: sono le città in Europa col più alto numero di decessi prematuri a causa dello smog. A rivelarlo uno studio pubblicato sulla rivista “The Lancet Planetary Health” che prende in esame le città europee più inquinate da particolato fine (il Pm2,5) e da biossido di azoto (No2). Tra queste ultime c’è Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Quante morti premature sono dovute all'inquinamento, e potrebbero essere evitate in Europa? A questa domanda cerca di rispondere uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global health institute di Barcellona e del Tropical and public health institute svizzero. E i risultati, pubblicati sulla rivista "The Lancet Planetary Health", non sono per nulla lusinghieri per due città lombarde. Brescia e Bergamo sono infatti in testa alla non invidiabile classifica di morti da particolato Pm2,5 prevenibili: se si seguissero le linee guida dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) rispetto ai valori di polveri sottili Pm 2,5 (quelle con diametro inferiore rispetto al Pm10, e che dunque penetrano più in profondità arrivando nei polmoni e nei bronchi), si potrebbero evitare 232 decessi all'anno a Brescia e 137 a Bergamo.

Brescia e Bergamo anche tra le città più colpite dal Covid

Le due città lombarde risultano tra l'altro essere tra le più colpite dal Covid-19: un recente studio di Arpa Lombardia e Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) ha dimostrato che il particolato atmosferico e il virus non interagiscono tra loro, ma l'eventuale correlazione tra smog e pandemia dovrà sicuramente essere ulteriormente indagata. Nel frattempo, c'è la certezza che l'inquinamento uccida: lo studio pubblicato su Lancet prende in considerazione i decessi da Pm2,5 e da biossido di azoto (No2) in circa mille città europee, rivelando che attenersi alle linee guida dell'Oms potrebbe ridurre in generale 51mila decessi all'anno per quanto riguarda il Pm2,5 e 900 morti all'anno per esposizione a biossido di azoto. "La più alta mortalità da Pm2,5 è stimata per le città nella Valle del Po (nord Italia), Polonia e Repubblica Ceca", si legge nello studio. Oltre a Brescia e Bergamo, dove i decessi prevenibili sono pari rispettivamente all'11 e al 10 per cento della mortalità annua, tra i primi posti in classifica figurano le città di Vicenza e Saronno, cittadina in provincia di Varese che compare all'ottavo posto.

Tra le città più inquinate da biossido d'azoto c'è Milano

Lo studio, finanziato dal Ministero per l'innovazione spagnolo e dal Global health institute, analizza anche la mortalità da biossido di azoto (NO2): "Il più alto tasso di mortalità da No2 è stimato per grandi città e capitali nell'Europa dell'Ovest e del Sud", si legge. È Madrid, in questo caso, la città in testa alla classifica, ma due città italiane figurano tra le cinque peggiori in quanto a tasso di mortalità: sono Torino (al terzo posto) e Milano (al quinto posto), dove rispettare i valori di No2 fissati dall'Oms consentirebbe di evitare 103 decessi ogni anno.

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