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Bimbi ustionati all’asilo di Osio Sopra, condannato il padre che ha acceso il fuoco: “Chiedo scusa a tutti”

È stato condannato in primo grado Roberto Tornicelli, il 42enne che il 30 maggio 2022 gettò il bioetanolo nel fuoco provocando una fiammata che investì 8 bambini. Il 18 giugno si deciderà sul rinvio a giudizio della maestra e della coordinatrice dell’asilo San Zeno di Osio Sopra (Bergamo).
A cura di Enrico Spaccini
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È stato condannato con rito abbreviato a 3 anni, 4 mesi e 12 giorni di reclusione Roberto Tornicelli, il papà che il 30 maggio 2022 ha provocato l'incidente con il bioetanolo nel cortile della scuola materna parrocchiale San Zeno in cui sono rimasti ustionati otto bambini. La sentenza è arrivata nella mattinata di oggi, martedì 16 aprile, con la giudice Patrizia Ingrascì che ha deciso per la pena massima prevista dalla legge inasprendo la richiesta della pm Silvia Marchina, ferma a 2 anni e 20 giorni. Sono state disposte anche le provvisionali per le parti civili, che in totale superano i 400mila euro.

Il prossimo 18 giugno si deciderà sull'eventuale rinvio a giudizio, con l'accusa di lesioni gravissime, nei confronti della maestra Monica Valsecchi e della coordinatrice della scuola Simonetta Nava che non hanno chiesto riti alternativi. La pm Marchina nelle scorse settimane ha chiesto di nuovo l'archiviazione della posizione di don Luca Gurinoni, legale rappresentante della scuola, e di un'insegnante di sostegno.

Il falò all'asilo

Il 30 maggio 2022 diversi genitori erano arrivati alla scuola materna parrocchiale San Zeno per trascorrere una giornata con i propri figli e le maestre. Tornicelli, che quel giorno prestava servizio come volontario, ha usato il bioetanolo per alimentare il fuoco che sarebbe dovuto servire per arrostire i marshmallow in cortile.

Il liquido infiammabile, però, ha provocato una fiammata improvvisa che ha investito in tutto otto bambini. In particolare due di loro, entrambi di 4 anni, avevano riportato le conseguenze più gravi e anche oggi hanno bisogno di cure importanti.

Le dichiarazioni di Tornicelli

L'udienza del 16 aprile in cui è stata pronunciata la sentenza di primo grado si è celebrata a porte chiuse. Tornicelli, prima della lettura del verdetto, ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee: "Chiedo scusa a tutti i bambini e alle loro famiglie per la sofferenza che li ha colpiti", ha iniziato il 42enne, "e chiedo scusa anche a mia moglie e ai miei figli per averli esposti alle maldicenze del paese". Il papà ricorda come quel giorno tra i bimbi radunati attorno al falò c'era anche suo figlio e perciò non lo avrebbe "mai messo volutamente in una situazione di pericolo".

Tornicelli ha affermato di non essersi mai sottratto dalle sue responsabilità, ma ha ricordato anche come quell'attività era stata pianificata "con la scuola e da loro approvata come avevamo fatto negli anni precedenti". Il 42enne ha detto, poi, di essere stato "totalmente solo" dopo quel giorno, "caricato dell'intera responsabilità". Domandandosi, infine, se anche gli altri genitori e le insegnanti "dovessero essere a conoscenza" del divieto di accensione di fuochi all'interno della scuola, Tornicelli è sicuro che "il senso di colpa" lo accompagnerà "per tutta la vita".

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