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Aveva messo in rete un catalogo di donne single: autore condannato a un anno e mezzo

Nel 2017 aveva messo online le foto di alcune donne raggruppandole nell’e-book “Il Catalogo di donne single di Lecco”: l’intero prodotto – costituito da immagini, nomi e cognomi – era stato messo in vendita alla cifra di sette euro e, prima che il caso arrivasse in Tribunale, ne erano state vendute una quarantina di copie. L’autore è stato condannato questa mattina a un anno e sei mesi.
A cura di Ilaria Quattrone
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Aveva messo online e in vendita i dati e le foto di alcune donne per realizzare "Il Catalogo di donne single di Lecco": l'ebook – che era stato messo in vendita al prezzo di sette euro – era stato realizzato nel 2017 ed erano stati inseriti oltre 1.200 profili Facebook di ragazze. Antonio Nicola Marongelli, 57 anni e residente a Valmadrera, è stato così condannato a un anno e sei mesi. L'accusa è di trattamento illecito di dati, diffamazione e sostituzione di persona.

L'uomo si era finto un avvocato

Per avere i dati delle vittime dal servizio anagrafe dei comuni, l'uomo si era finto un avvocato. L'accusa aveva chiesto un anno di reclusione, ma il giudice Chiara Arrighi lo ha condannato a un anno e sei mesi. Inoltre dovrà pagare mille euro di multa per ciascuna parte civile (si sono costituite otto donne) oltre il risarcimento che sarà però stabilito in sede civile. L'avvocato Marisa Maraffino, che ha assistito le vittime, ha affermato che il risarcimento sarà destinato interamente all'Associazione Telefono Donna per corsi nelle scuole. 

Nel 2017 erano state vendute quaranta copie

Nella primavera del 2017 si scoprì che l'uomo aveva messo in vendita il catalogo di 95 pagine, inserendo 1.218 profili di donne lecchesi che su Facebook si dichiaravano single. Oltre alle foto delle ragazze, l'uomo aveva utilizzato nomi e cognomi. Prima che il caso arrivasse in tribunale, l'uomo era riuscito a vendere più o meno quaranta copie. Con la sentenza, secondo la legale Maraffino "è stato sancito il principio che non si possono utilizzare dati personali per scopi diversi da quelli per cui è stata data l’autorizzazione. Le donne – riporta il quotidiano "Il Corriere della Sera" – da me difese si sono sentite svilite, trattate come una merce in vendite, alcune hanno avuto a lungo ripercussioni psicologiche".

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