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Assaltano una gioielleria vestiti da rider, il leader della banda è un fotomodello di 22 anni

Si chiama “Sylla”, ha 22 anni, fa il modello ed è ritenuto il capo della banda che ha piazzato due colpi nei giorni scorsi a Brescia. Con lui un 26enne e un 27enne sono finiti in carcere, mentre una ragazza di 24 anni è indagata perché faceva da palo.
A cura di Enrico Spaccini
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Lo scorso mercoledì 13 marzo i carabinieri e gli agenti della polizia di Stato hanno arrestato tre ragazzi a Mazzano. Secondo gli investigatori, sarebbero loro gli autori delle rapine ai danni della gioielleria ‘I gioielli di Rossana' in via X Giornate e del compro oro ‘Oro in euro' di via Orzinuovi a Brescia. Dalle conversazioni intercettate pare che il leader della banda si facesse chiamare "Sylla" e diceva: "Faccio il modello a Milano, io".

Il ruolo di "Sylla" nelle due rapine

In un primo momento non era escluso che quelle fossero affermazioni fatte per guadagnarsi un certo rispetto da parte dei complici, ma in realtà è emerso che quel ragazzo aveva veramente sfilato per noti brand della moda internazionale. "Sylla" ha 22 anni e origini senegalesi. Nella sua abitazione a Mazzano, come riporta il Corriere della Sera, gli investigatori hanno trovato numerose fotografie che lo ritraggono impegnato in passerelle e backstage vari.

Con precedenti specifici, anche da minorenne, "Sylla" avrebbe guidato i due complici, un 26enne di nazionalità albanese incensurato e un 27enne di origine marocchina nato in Italia, nelle due rapine di cui sono stati arrestati e portati in carcere. E sarebbe stato ancora il 22enne a usare la scacciacani lo scorso 23 febbraio prima di colpire al volto il figlio della titolare della gioielleria di via X Giornate e poi per fuggire sparando due colpi in aria.

La banda incastrata dalla Golf

Ai tre viene contestato anche il colpo al compro oro ‘Oro in euro' commesso il 10 gennaio scorso. Lo schema è sempre lo stesso: entrano in azione in due, in questo caso "Sylla" e il 27enne (nell'altro era con il 26enne), che fanno irruzione nel negozio con casco integrale e zaini da rider. Dopo aver legato e picchiato chi si trova dentro l'attività, la svaligiano e fuggono a bordo di una Golf.

È stata proprio quell'auto, usata per entrambi i colpi, a permettere agli investigatori a risalire all'identità del presunto rapinatore 26enne poiché è intestata a un suo parente. Durante le perquisizioni, sono stati trovati 145mila euro in contanti, che potrebbero essere stati ottenuti dalla vendita di parte del bottino, poi due Rolex piazzati a un pregiudicato (che risulta tra gli indagati) e un Audemars Piguet.

Altre sette persone risultano indagate. Tra queste c'è una ragazza di 24 anni italiana, che lavora come impiegata a Mazzano, accusata di concorso in rapina perché avrebbe fatto da palo al colpo nella gioielleria di via X Giornate. Per gli altri l'ipotesi di reato è ricettazione. Le indagini, comunque, non si fermano: il sospetto è che la banda abbia messo a segno altri colpi, come quello del 29 novembre a danno del Trony di Mazzano.

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