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Anche al cimitero di Lodi saluti romani per Sergio Ramelli: a guidarli “l’uomo delle svastiche” Sanzanni

Anche all’interno del Cimitero Maggiore di Lodi, dove da 50 anni riposa Sergio Ramelli, si è tenuto un nuovo raduno dei militanti di ultra destra per ricordare lo studente assassinato nel 1975 con il rito del “presente”.
A cura di Francesca Del Boca
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Non solo via Paladini a Milano. Anche all'interno del Cimitero Maggiore di Lodi, dove da 50 anni riposa Sergio Ramelli, sabato 3 maggio si è tenuto un nuovo raduno dei militanti di ultra destra per ricordare lo studente assassinato nel 1975 attraverso l'ormai diffuso rito del "presente", con la chiamata per tre volte al "Camerata Sergio Ramelli" e la risposta dei presenti con il braccio destro teso. 

Il corteo, rigorosamente in fila per quattro davanti alla tomba del ragazzo con lo striscione "Sergio Ramelli presente", la corona d’alloro e il tricolore, come riporta Il Cittadino di Lodi ha risposto agli ordini di Ettore Sanzanni, "l'uomo delle svastiche" della Rete dei Patrioti noto, tra le altre cose, per un discusso compleanno con torta a tema Sieg Heil e per una recente serata su Joseph Goebbels organizzata a Pavia.

Solo un altro episodio dopo la commemorazione in Città Studi a Milano, nel luogo dove Ramelli fu aggredito e ridotto in fin di vita da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legata ad Avanguardia Operaia. Qui oltre duemila militanti di estrema destra (tra cui esponenti di Casa Pound, Forza Nuova, Rete dei Patrioti e Lealtà e Azione, su cui ora indaga la Procura) si sono ritrovati prima in piazzale Gorini e poi sotto quella che era casa del 18enne, tra le proteste di alcuni residenti che nel silenzio del "presente" hanno fatto suonare dai balconi le note del canto partigiano "Bella Ciao".

La manifestazione, nei giorni precedenti, era stata annunciata da numerosi manifesti decorati da simboli di matrice neonazista, come la runa Tyr (usata dalla Gioventù Hitleriana e dalle SS Naziste) avvolta dalle fiamme. Decine e decine di poster fatti in casa che, come aveva spiegato a Fanpage.it proprio un residente di via Paladini, sarebbero stati affissi alle pareti di palazzi residenziali privati con il benestare della polizia.

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