video suggerito
video suggerito

Allatta in un ospedale e le chiedono di spostarsi in un’altra stanza: “Mi hanno detto che potevo dar fastidio”

Una mamma all’ospedale Niguarda di Milano è stata richiamata per aver allattato in pubblico. Noi di Fanpage.it abbiamo deciso di ascoltare la sua storia e la risposta dell’ospedale.
A cura di Vittoria Brighenti
6 CONDIVISIONI
Immagine

Se anche tu hai vissuto una storia simile e vuoi raccontarcela, scrivi qui.

All'ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, si è verificato un triste episodio: una mamma è stata invitata a dirigersi in una stanza apposita per allattare sua figlia. Impossibilitata a spostarsi, è stata costretta a smettere di allattare. La storia è stata raccontata nel dettaglio proprio dalla donna alla redazione di Fanpage.it.

La storia

"Mi sono recata all’ospedale oggi (venerdì 5 settembre) perché dovevo fare un controllo oculistico alla mia bimba. Ero nel reparto dedicato all’oculistica pediatrica e tra un controllo e l’altro, la bimba era molto stanca (la mattina solitamente dorme, avendo appunto solo 3 mesi e mezzo). Era molto affamata, cercava il seno, quindi io senza nessun tipo di problema, mi sono tolta il vestito e ho iniziato ad allattare la bambina. Nel frattempo il mio compagno era in accettazione. Ero da sola con il passeggino, la borsa cambio, quella per l’allattamento, e altre centomila borse". Ha raccontato a Fanpage.it.

"Un’infermiera, mandata da un medico, si è avvicinata dicendomi che se avessi voluto, c’era una stanza dedicata all’allattamento. Ma io non ci volevo andare, non potevo spostarmi, sia per le molte borse, ma soprattutto perché stavo aspettando di essere richiamata per un’altra visita. Ho semplicemente detto che volevo restare lì, ha continuato spiegando che esiste un regolamento dell’ospedale che invita tutte le donne ad allattare nella stanza apposita. Ho sempre allattato ovunque, ho già un altro figlio, e non c’è mai stato nessun problema".

E Continua la mamma: "Dopo pochi minuti mi ha raggiunto un’altra infermiera, mandata dallo stesso medico, per invitarmi nuovamente a spostarmi, offrendomi anche il suo aiuto con le mie borse. Ho detto che non serviva e l’infermiera mi ha risposto “non si arrabbi signora, è un regolamento”. Non ero arrabbiata, ma molto infastidita dal fatto che nel 2025 servano ancora delle stanze per l’allattamento. Ho staccato dal seno la bimba e ho smesso, ma non mi sembra normale".

"Successivamente ho comunque fatto la visita insieme al medico che mi aveva detto di spostarmi. Ho chiesto spiegazioni e ha ribadito che potevo dare fastidio a qualcuno di sensibile, dato che era il passaggio per molte persone. Poteva essere una scena non bella da vedere. Mi dispiace molto per l’accaduto, credo che gli ospedali debbano essere i primi a mostrare inclusività in queste situazioni. Mi hanno fatto sentire un problema, quello era un invito a spostarmi, non una preferenza dove andare".

Aggiunge: "Incuriosita poi sono andata a vedere la stanza, veramente di uno squallore unico: ci sono due poltrone, un fasciatoio, una bilancia, per nulla confortevole. Non c’è nemmeno un cuscino. Sulla porta è anche presente un cartello che dice di chiudere la porta. Se fossi stata lì dentro chiusa come avrei fatto a sapere di dover entrare alla visita?"

Infine: "Arrivata a casa ho contattato un’associazione che si occupa di allattamento per fare una segnalazione. Secondo me alcune cose non devono succedere, dobbiamo essere libere di poter allattare il proprio figlio. Se qualcuno ha sete o fame, non si chiude in una stanza per mangiare, quindi non devono farlo nemmeno i nostri figli". Conclude la donna.

La replica dell'ospedale Niguarda

La redazione di Fanpage.it ha voluto sentire anche la versione dell'Ospedale. Dal Niguarda si sono detti dispiaciuti per l'accaduto e pronti a scusarsi con la signora. Hanno poi specificato che non esiste alcun regolamento specifico, ma viene adottata la policy di Unicef-OMS. Come Ospedale si dicono tra i primi promotori dell'allattamento al seno affermando che promuovono, proteggono e sostengono l'allattamento materno e il diritto dei genitori a poter fare scelte informate e consapevoli.

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views