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Abusa di una bimba dai 10 ai 15 anni, ridotta la pena per il violentatore agli arresti domiciliari

La corte d’Appello ha deciso di ridurre la pena dai 12 ai 10 anni di reclusione per un 43enne di Magenta. L’uomo avrebbe abusato di una bambina, sua lontana parente, per cinque anni.
A cura di Enrico Spaccini
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Spesso, durante i weekend, con la famiglia andava a far visita a un lontano parente che abitava a Magenta, nel Milanese. Là, però, per cinque anni ha subito abusi sempre più espliciti che con il passare del tempo sono diventati rapporti sessuali completi. Quella bambina oggi ha 22 anni e tra il 2020 e il 2021 ha trovato il coraggio di denunciare quelle violenze. Quel parente lontano, invece, ha 43 anni e la scorsa primavera è stato condannato a 12 anni di reclusione e a un risarcimento pari a 80mila euro.

Ieri, mercoledì 1 febbraio, la Corte d'Appello di Milano ha deciso di ridurre la pena a 10 anni. "Al momento non possiamo che ritenerci soddisfatti della decisione", ha dichiarato Federica Liparoti, legale della parte offesa, che però ora aspetta le motivazioni dei giudici per capire il motivo di questa decisione.

"I traumi non potevano svanire soltanto con il trascorrere del tempo"

La vittima degli abusi ora studia all'università e lavora. C'è voluto del tempo affinché si convincesse che denunciare era la cosa giusta da fare. "Lo ha fatto per evitare che quella persona potesse continuare a fare del male", spiega Liparoti. La ragazza ha subito violenze da quando aveva 10 anni fino ai 15, quindi sin da bambina fino all'adolescenza. "I traumi non potevano svanire soltanto con il trascorrere del tempo", continua la legale, "se siamo arrivati alla decisione di oggi, il merito è soprattutto suo".

Oggi il magentino classe 1978 è agli arresti domiciliari. Anche se in Appello la pena è stata ridotta a 10 anni, con il risarcimento confermato, l'avvocata si dice comunque soddisfatta del risultato. Le motivazioni dei giudici verranno pubblicate tra 30 giorni, dopodiché bisognerà attendere un eventuale ricorso in Cassazione. Anche se dovesse accadere, il terzo giudizio sarà solo sulla legittimità della condanna, e non porterà ad altre riduzioni.

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