A Milano la speculazione immobiliare colpisce anche i negozi: “Ci hanno chiesto raddoppio dell’affitto”

La speculazione immobiliare non colpisce solo l’abitare ma anche il commercio, con l’incremento vertiginoso dei canoni di affitto, col risultato che ad attività storiche come Cargo, in piazza XXV Aprile dal 1989, è stato chiesto il raddoppio dell’affitto costringendo lo store a spostarsi.
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L’architetto Mauro Bacchini, fondatore di Cargo High Tech
L’architetto Mauro Bacchini, fondatore di Cargo High Tech

"Abbiamo avuto una lunga trattativa con la proprietà, pagavamo 170mila euro di affitto all'anno, la richiesta era di 320mila euro e 600mila di lavori , non avevano via d'uscita se non uscire, appunto", racconta a Fanpage.it Mauro Bacchini, fondatore di Hight-Tech, store di design e arredamento, che dopo 36 anni deve lasciare gli spazi in Piazza XXV Aprile.

Chi o cosa prenderà gli spazi dove c'era High Tech? "Forse faranno uno studentato, in un altro ufficio che avevamo hanno fatto alloggi per studenti, sette posti letto a mille euro l'uno, faccia lei i conti, in questo edificio di posti letto ce ne sarebbero stati molti molti di più".

L'uscita di attività storiche segnalano un cambio importante nell'identità dei quartieri: "Siamo venuti qui in un'epoca in cui la zona era un quartiere di Milano, adesso non lo so che cos'è, c'era una struttura diversa, una composizione più mista, c'erano i bottegai".

Ma non va meglio alle attività di food and beverage che, seppur in Corso Como, zona centrale di Milano per la movida, subiscono le stesse dinamiche dell'aumento dei canoni di affitto, come ci segnala Alberto Baldaccini, presidente Consorzio di pubblici esercizi di Corso Como: "L'inflazione ha ridotto i margini per chi opera in questo settore, salgono tutti i costi di produzione e tanto le locazioni in caso di rinnovi, tanti decidono di spostarsi o chiudere in anticipo".

Privatizzare lo spazio pubblico

Dopo l'inchiesta della Procura di Milano sull'urbanistica, sono tante le voci critiche che si sono levate sullo sviluppo intrapreso dalla città almeno da Expo in poi.

"Ci si è un po' illusi – spiega Bacchini – su questa idea del modello Milano, sugli investimento immobiliari, sul privatizzare spazi pubblici, tipo gli interventi in piazza Liberty con la Apple o piazzale Loreto dove sarà fatto un centro commerciale che stride con la storia di quel luogo".

Intanto Cargo High Tech guarda al futuro, sì con la delusione per l'attività che lascia il centro di Milano – per via Meucci, periferia nord-est della città – ma anche con la consapevolezza di essere un punto di riferimento del settore: "Mi dispiace molto che sia finita così – conclude Bacchini- ma per noi non è finita, perché abbiamo deciso di andare avanti con la voglia di tenere duro anche per uno spirito di rivalsa su queste cose".

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