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A Bergamo scritte razziste contro Paola Egonu, la denuncia: “Nessuno le rimuove, è una vergogna”

“Oggi, a distanza di oltre 35 giorni, ripercorrendo lo stesso marciapiede, mi sono reso conto che nessuno si è degnato di passare una mano di vernice su queste due scritte ignobili”: a dirlo il consigliere comunale di Bergamo Simone Paganoni sulle scritte razziste contro la pallavolista Paola Egonu.
A cura di Ilaria Quattrone
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Scritte razziste nei confronti della pallavolista Paola Egonu su un muro di un supermercato di Bergamo. A denunciarne la presenza è stato il consigliere comunale Simone Paganoni sul proprio profilo Facebook: "È passato oltre un mese (era il 9 gennaio) da quando mi sono recato a quella che un tempo si chiamava "cassa centrale" con tanto di fotografie (sul cellulare) per segnalare e chiedere la cancellazione di scritte razziste e omofobe ben visibili sul muro del tunnel pedonale".

La denuncia

Oltre agli attacchi alla sportiva, sui muri del sottopasso pedonale di via Carducci, ci sono quelli indirizzata alla comunità lgbtq+: "Oggi, a distanza di oltre 35 giorni, ripercorrendo lo stesso marciapiede, mi sono reso conto che NESSUNO si è degnato di passare una mano di vernice su queste due scritte ignobili".

La responsabilità però non è dell'ipermercato Conad che è solo uno dei negozi presenti nel centro commerciale. Il consigliere ha raccontato al quotidiano La Repubblica di aver pensato di farlo personalmente: "Ma non vorrei ritrovarmi accusato di violazione di proprietà privata. Al danno si aggiungerebbe la beffa".

Quelle scritte però dimostrano che "quanto dichiarato da Paola Egonu sul palco dell'Ariston durante il Festival di Sanremo è purtroppo assolutamente corretto. L'Italia è tuttora un Paese razzista, almeno a giudicare dai muri di quel sottopasso e anche da alcuni commenti social seguiti alla mia segnalazione".

Sul caso si è poi espresso il direttore del Centro Commerciale che, sempre a La Repubblica, ha detto che interverrà personalmente alla rimozione di quelle scritte: "L'importante ora è attivarsi, perché la proprietà e la direzione del centro commerciale, come tutte le persone civili, sono assolutamente disgustate dal contenuto di quei graffiti sul muro".

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