A Bergamo mancano i medici di base, presidente ordine: “Errore clamoroso di programmazione”

Nel territorio colpito in modo più drammatico dall'emergenza coronavirus a breve non ci saranno abbastanza medici di base perché molti andranno in pensione. È l'allarme lanciato dall'Ats di Bergamo, che ha scritto una lettera a Regione Lombardia, come ha riportato questa mattina l'Eco di Bergamo.
A Bergamo mancano i medici di famiglia: allarme di Ats
La preoccupazione per la "grave carenza di medici di assistenza primaria" è maggiore in vista della possibile seconda ondata autunnale del virus, dopo che proprio la fragilità della medicina territoriale è stata indicata come una delle cause del dilagare della pandemia. Sono 30 i medici che lasceranno entro l'estate ma in tre anni saranno 125.
Marinoni (Ordine dei Medici): Errore clamoroso di programmazione
Guido Marinoni, presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Bergamo, contattato da Fanpage.it sottolinea la gravità della situazione. "Noi abbiamo un'emergenza, sono dieci anni che lo diciamo. C’è stato un errore clamoroso di programmazione e una sottovalutazione delle cure primarie che abbiamo pagato anche durante la pandemia". I medici da assumere non si trovano perché, a causa dei pochi posti nelle scuole di specializzano, mancano i professionisti con i titoli.
Chi può va in pensione dopo aver dato tutto l'anima durante l'emergenza
Già alla fine di giugno l'Ats aveva scritto chiedendo ai medici in uscita di rimandare il pensionamento dopo l'estate. Ma tamponare la carenza non sarà facile. "I medici possono andare in pensione tra i 62 e i 70 anni. Con il covid molti hanno deciso che era il momento di tirare i remi in barca, dopo aver dato l’anima durante l’emergenza", spiega Marinoni, "a Bergamo la situazione è peggiore rispetto al resto d’Italia, come lo è in generale in tutta la Lombardia".
Le possibili soluzioni sono proposte sarebbero due: aumentare il numero di pazienti che ogni medico puà curare da 1500 a 1800 e dare incarichi provvisori agli specializzandi in medicina generale. "In autunno cosa succederà? I miracoli non si potranno fare", avverte il presidente dell'ordine. Molti medici aumenteranno il massimale di assistiti. Ora c’è la figura dell'infermiere di famiglia che potrebbe essere un supporto. Ma se non si investe creando studi associati di medici e assumendo infermieri e personale, incentivando l'arrivo di professionisti da altre regioni, non si risolverà mai il problema".