A 17 anni si fa chiamare “dux” ed è il capo di un gruppo neofascista: il giudice gli vieta l’accesso a internet

"Questo è il mio gruppo di fascisti". A scriverlo su un gruppo Telegram da lui creato, di cui si definisce il "dux", è un 17enne residente in provincia di Como per il quale ieri, martedì 10 giugno, il G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Milano, ha disposto il divieto di utilizzo di ogni strumento utilizzabile per l’accesso al web per due mesi. Questo perché il 17enne, incensurato, è indagato quale promotore di un gruppo social finalizzato alla propaganda e all’istigazione a delinquere per motivi di odio razziale, anche mediante l’apologia della Shoah.
Nel corso dell’indagine scaturita da un'attività di web-monitoring degli ambienti dell’estrema destra radicale e suprematista – coordinata dalla Procura di Milano e condotta dalla Sezione Antiterrorismo Destra della DIGOS della Questura di Milano e dalla DIGOS della Questura di Como – è emerso che l’indagato avrebbe creato un vero e proprio “arcipelago” di gruppi, canali e pagine su piattaforme social, funzionali ad amplificare e rendere virali i contenuti propagandistici dal gruppo nonché a implementare il potenziale bacino di reclutamento dello stesso. L'obiettivo di questo sodalizio, a cui sembra partecipassero diversi minorenni, era proprio quello di istigare i giovani partecipanti a compiere atti di violenza e “spedizioni punitive” ideologicamente connotate, nonché, più in generale, di costituire di un vero e proprio movimento, anche prospettando la possibilità di procurarsi del danaro per l’acquisto di armi.
Tra le frasi utilizzate all'interno del gruppo: "Dobbiamo riorganizzare le camicie nere". E anche: "Dobbiamo allestire un gruppo paramilitare o squadre con fascia con logo del partito per picchiare stupratori, molestatori e borseggiatori con manganelli". Ancora: "Morte agli ebrei e a chiunque li sostenga". Ampio il ricorso ad hashtag quali #zionism, #antijude, #antiebreo e #antisemitic. Ma il "dux" 17enne non si ferma qui: all’idea di un attentato alla premier Giorgia Meloni avrebbe risposto così in chat: "Sarebbe un sogno che si avvera". Questo perché – come riportato da la Repubblica – per favorire l’avvento del suo partito, il Partito nazional Volkssista nuova Italia unita, è necessario "fare fuori tutta la classe politica attuale". Sulle chat sono state rinvenute anche diverse immagini raffiguranti bambini ebrei reclusi all'interno di campi di concentramento, pubblicate anche frasi attribuite ad Adolf Hitler.
"Questo caso fa parte di un più ampio fenomeno di radicalizzazione ideologica di matrice neonazista e suprematista sul web", ha messo agli atti il giudice. Che si collega "al preoccupante aumento di azioni violente realizzate da lupi solitari". Azioni che, come ha ricordato il 17enne nelle chat, hanno un solo grande obiettivo: "Riportare il fascismo modernizzato".