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Manifestazione antirazzista a Roma, Matteo Salvini: “La pacchia è strafinita”

A Roma è partito il corteo antirazzista e antifascita contro il governo e il decreto Salvini. Tra i partecipanti, anche il sindaco di Riace sospeso, Mimmo Lucano: “Abbiamo fame di umanità”. Immediato il commento del ministro dell’Interno: “Insulti di ogni tipo contro di me. Tutte medaglie. Ma la pacchia è strafinita”.
A cura di Ida Artiaco
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È partito alle 14 da piazza della Repubblica a Roma il corteo contro il governo, il razzismo e il decreto Salvini, con direzione piazza di Porta San Giovanni. L'hanno definita una manifestazione antirazzista e antifascista. Tra le centinaia di migliaia di partecipanti c'è anche il sindaco di Riace sospeso, Mimmo Lucano che ha dichiarato ai giornalisti: "Ho la sensazione di trovarmi dentro un grande fiume di solidarietà. La gente, noi tutti, abbiamo fame di umanità". E poi ha aggiunto: "Riace non si arresta – io mi considero uno dei tanti qua. Non possiamo rassegnarci alla deriva di una società delle barbarie, disuguaglianze e discriminazioni. Non ci piegheranno, non farò un passo indietro anche sono non più sindaco è la voglia di esserci". Sono presenti anche organizzazioni sindacali, movimenti per il diritto all’abitare, migranti del centro Baobab e centri sociali anche di altre città, per oltre 20mila persone attese.

Non si è fatto attendere il commento di Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: "Corteo contro il #DecretoSalvini a Roma: bandiere rosse, centri a-sociali, musica "etnica" e "L'Internazionale", cori "Odio la Lega", kompagni "presunti profughi" (speriamo tutti regolari) e insulti di ogni tipo contro di me. Tutte medaglie, Amici! Confermo anche agli "amici" in piazza: la pacchia è STRA-FINITA!".

L'obiettivo, nelle intenzioni degli organizzatori, "è il ritiro immediato del decreto Immigrazione e Sicurezza varato dal Governo, ma anche per dire di no al disegno di legge Pillon e sì ad accoglienza e integrazione per tutti". Il corteo è stato anticipato da una serie di polemiche per la denuncia di alcuni partecipanti i cui bus sarebbero stati fermati dalla polizia alle porte della Capitale per perquisizioni e controlli. Il tentativo delle forze dell'ordine, secondo gli attivisti, sarebbe quello di ostacolare la partecipazione alla manifestazione e identificare gli aderenti al corteo.

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