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Lo Stato nega il diritto alla sessualità ai disabili

Da tempo in Parlamento giace la proposta di legge per la legalizzazione della figura dell’assistente sessuale per disabili, proposta mai calendarizzata né discussa. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e attirare l’attenzione delle istituzioni, Maximiliano Ulivieri, fondatore del comitato Love Giver e autore della pdl insieme al senatore Sergio Lo Giudice, ha annunciato l’intenzione di condurre una battaglia di disobbedienza civile: formerà e invierà alle famiglie bisognose gli assistenti sessuali e, a causa della vacatio legis sul tema, potrebbe rischiare l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.
A cura di Charlotte Matteini
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Nella foto Maximiliano Ulivieri, fondatore del comitato Love Giver e autore, insieme al senatore Sergio Lo Giudice, della proposta di legge per il riconoscimento istituzionale della figura di assistente sessuale per disabili.
Nella foto Maximiliano Ulivieri, fondatore del comitato Love Giver e autore, insieme al senatore Sergio Lo Giudice, della proposta di legge per il riconoscimento istituzionale della figura di assistente sessuale per disabili. (Foto di Sacha Biazzo)

La sessualità è un diritto di tutti, ma ai disabili viene negata. A dichiararlo è la deputata del Partito Democratico Ileana Argentin, che in un'intervista concessa a Radio Cusano Campus ha a lungo parlato della tematica, denunciando l'apatia della classe politica sul tema. "La sessualità per i disabili è completamente negata, noi siamo sempre i ragazzi, la gente non ci considera né uomini né donne. Ho fatto una proposta di legge su questo argomento. Secondo me la sessualità è un diritto di tutti e va vissuta con la diversità di ognuno di noi, che può essere di ogni tipo e aperta a qualsiasi tipo di scelta", ha spiegato la parlamentare del Pd, ricordando che da tempo in parlamento è depositato un disegno di legge ad hoc, mai calendarizzata in Aula. "Ritengo che per una persona che ha delle difficoltà fisiche, se ha esigenze per essere accompagnato, oppure per conoscere il proprio corpo lì dove non è possibile interagire, io credo che un operatore sessuale abbia un ruolo fondamentale. Ancora oggi, e lo dico con fatica ogni volta, a trovare madri di 80 anni costrette alla masturbazione dei propri figli perché non c'è una sostituzione", prosegue la deputata Argentin, sottolineando che questo atteggiamento lassista da parte delle istituzioni "è una violenza insostenibile verso queste madri e questi padri".

"Un assistente sessuale potrebbe cambiare la vita di molte famiglie e di molti ragazzi, sarebbe doveroso non nascondersi dietro a un dito ed affrontare anche questo argomento. Parlare di barriere architettoniche è facilissimo, basta eliminare un gradino e tagliare un nastro, ma diverso è lasciare sole queste famiglie. Ho scritto una proposta di legge che ad oggi non è stata mai calendarizzata. Solo per parlare di unioni civili c'abbiamo messo venti anni, pensate per affrontare un argomento come questo quanto ci vuole. C'è una cultura folle, è una cosa talmente complicata per il comune sentire che di noi disabili si parla più come angeli, come se fossimo asessuali. Molte famiglie sono costrette a ricorrere alla prostituzione, almeno il 65% di quelle che conosco", conclude l'onorevole del Partito Democratico.

La disobbedienza civile di Max Ulivieri

Maximiliano Ulivieri, fondatore del comitato "Love giver", tre anni fa ha iniziato una vera e propria battaglia per far riconoscere a livello istituzionale il diritto alla sessualità dei disabili e legalizzare la figura dell'assistente sessuale, già presente in diversi Paesi europei come l'Olanda e la Svizzera, e scritto a quatto mani con il senatore dem Sergio Lo Giudice una proposta di legge dedicata, depositata in Senato nell'aprile 2014 e alla Camera nel gennaio 2015. Con un post pubblicato su Facebook, Ulivieri ha annunciato oggi l'intenzione di condurre una battaglia di disobbedienza civile per protestare contro il Parlamento italiano che da troppo tempo ormai ignora le esigenze delle persone affette da disabilità e sembra non intenzionato a discutere le proposte di legge depositate alla Camera e al Senato.

Ulivieri da maggio inizierà a formare, attraverso specifici corsi, assistenti sessuali per disabili, che poi verranno indirizzati alle famiglie che necessitano dell'aiuto di queste figure. Con quest'azione, però, a causa della vacatio legis sul tema, Ulivieri rischia l'accusa di favoreggiamento della prostituzione:

"Mi chiamo Maximiliano Ulivieri, risiedo a Bologna e sono responsabile del progetto sull'assistenza sessuale in Italia, dal 2013 ho creato il comitato "lovegiver" che si occupa della promozione della relativa figura professionale […] Premesso che per me non sono i diritti che si devono adeguare alle leggi ma sono le leggi ai diritti, considerando che nel nostro paese tali diritti sono più difesi in Tribunale che in Parlamento, ho deciso di procedere a una disobbedienza civile.

A fine Maggio inizierò i corsi di formazione con i miei collaboratori tra cui Fabrizio Quattrini, il responsabile dell'Istituto Italiano di Sessuologia scientifica di Roma. Al termine dei corsi invierò gli assistenti formati/e nelle associazioni che aderiranno alla sperimentazione, alle famiglie che ne hanno fatto richiesta e alle persone con gravi disabilità. Sono consapevole che questa figura si distingua per varie motivazioni dall'esercizio della prostituzione ma potrei, in assenza di una legge specifica, rischiare l'accusa di favoreggiamento a tale professione.

Con la consapevolezza acquisita nel tempo, tramite incontri e dialoghi con famiglie e personale operativo nelle strutture che si occupano della cura di persone disabili, ed essere entrato a conoscenza di fatti inaccettabili in un paese ritenuto sviluppato: madri che masturbano i propri figli, persone con disabilità che vengono sedate nelle strutture che li ospitano, uomini e donne con gravi handicap morte precocemente senza avere mai vissuto questa importante e naturale dimensione di ogni essere umano, sono giunto alla conclusione di non voler più attendere politici dormienti. Eccomi qui, quindi ad annunciare la mia decisione di effettuare Disobbedienza Civile."

La proposta di legge

La proposta di legge a cui si riferiscono la deputata Argentin e Ulivieri è la numero 2841, depositata in Parlamento il 23 gennaio 2015 e, nonostante siano ormai passati più di due anni dalla presentazione, mai discussa in commissione. "I diritti sessuali sono oggi considerati diritti umani, la cui violazione costituisce violazione dei diritti all'uguaglianza, alla non discriminazione, alla dignità e alla salute. Questo principio deve essere adattato alle diverse necessità e alle differenti condizioni che le persone affrontano nella loro vita […] Ogni persona dovrebbe quindi avere la possibilità, indipendentemente dalla propria condizione di disabilità, di compiere scelte informate e responsabili riguardo alla propria salute sessuale e di disporre di opportunità e di mezzi adeguati a compiere tali scelte. Molte persone in condizione di disabilità non possono autonomamente intrattenere relazioni interpersonali complete sotto il profilo psicoaffettivo, emotivo e sessuale poiché impedite da una condizione di ridotta autosufficienza a livello di mobilità e motilità o a causa di un aspetto fisico lontano dai modelli estetici dominanti e ritenuti attraenti. In certi casi si aggiunge l'impossibilità di pervenire autonomamente a soddisfacenti pratiche di autoerotismo. Nel disabile psichico la difficoltà a vivere la sfera dell'intimità e della sessualità alimenta la perdita di autonomia. Queste situazioni possono produrre uno stato di emarginazione affettiva e relazionale. Si aggiunga a queste difficoltà la persistenza nella nostra cultura del pregiudizio per cui le persone disabili sono percepite come asessuate, prive di una dimensione erotica e senza un desiderio di intimità. L'impossibilità, con questi presupposti, di raggiungere una condizione di benessere psico-fisico, emotivo e sessuale, costituisce una limitazione al diritto fondamentale alla salute, limitazione che la normativa ha il dovere di prevenire", si legge nella relazione di accompagnamento alla proposta di legge.

Il ddl, composto da un solo articolo suddiviso in cinque commi, l'istituzione della figura dell'assistente sessuale per disabili e del relativo elenco di persone accreditate a svolgere la professione sul territorio italiano. Per poter esercitare la professione di assistente sessuale sarà necessario però rispondere a determinati requisiti di legge, ovvero essere maggiorenni, aver adempiuto all'obbligo scolastico, essere in possesso di idoneità psicofisica all'attività accertata dalla Asl, aver sottoscritto il codice etico previsto dalla legge e aver seguito un percorso formativo ai fini dell'inserimento dell'elenco speciale istituito dalla legge. "L'attività di assistenza sessuale non può essere oggetto di un contratto di lavoro subordinato, né di un contratto di appalto, costituendo oggetto di una prestazione che deve rimanere caratterizzata da autonomia piena della persona che la esercita. Essa può costituire oggetto di lavoro autonomo cooperativo", conclude il testo di legge.

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