
Le ultime notizie di oggi sulla guerra tra Russia e Ucraina e sui negoziati di pace. Vladimir Putin ha affermato che il conflitto cesserà solo quando le truppe di Kiev si saranno ritirate nel Donbass. La replica: "Finché Zelenskyy sarà presidente, nessuno potrà contare sul fatto che cederemo territori". "In corso un processo serio per trovare una soluzione negoziata al conflitto", ha detto il portavoce del Cremlino Peskov. Territorio russo colpito da una raffica di attacchi notturni.
Orban vola da Putin: sul tavolo pace in Ucraina ed energia
Viktor Orban incontrerà oggi Vladimir Putin per discutere di possibili iniziative diplomatiche sulla guerra in Ucraina e delle forniture energetiche all’Ungheria. Il premier ungherese, unico leader europeo a mantenere un rapporto privilegiato con il Cremlino dall’inizio del conflitto, continua a fare leva sul legame con Mosca per assicurarsi gas e petrolio, nonostante la strategia dell’Unione Europea punti alla progressiva riduzione della dipendenza energetica dalla Russia.
La missione a Mosca arriva all’indomani delle dichiarazioni di Putin, che ha invitato gli Stati Uniti a «sedersi e discutere» seriamente di proposte per porre fine alla guerra. Interpellato sulla possibilità che il vertice di oggi possa aprire spiragli per nuovi colloqui di pace, un portavoce di Orban ha lasciato intendere che la questione sarà inevitabilmente affrontata: "Non possiamo evitarli".
Ucraina, l’accusa: "Cinque soldati uccisi a sangue freddo dai russi dopo la cattura"
L’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina accusa le forze russe di aver ucciso "a sangue freddo" cinque militari ucraini catturati nella zona di Huliaipole, nella regione di Zaporizhia. Secondo la ricostruzione diffusa su Telegram, i soldati "non hanno opposto resistenza" dopo la cattura e sarebbero stati colpiti a distanza ravvicinata.
"Questa mattina i militari russi hanno sparato ai nostri difensori che erano prigionieri", afferma la procura, annunciando l’apertura di un’indagine preliminare per violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra, con l’aggravante di omicidio volontario.
Le autorità ucraine definiscono l’episodio "una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra e un grave crimine internazionale". Il caso si inserisce nel quadro dei combattimenti in corso attorno alla piccola ma strategica città di Huliaipole, su cui abbiamo fornito ulteriori aggiornamenti nel nostro precedente bollettino delle 18.28.
Esplosioni nella notte in diverse città russe: segnalati attacchi con droni
La scorsa notte una serie di esplosioni è stata registrata in più città della Federazione Russa, tra cui Taganrog, Smolensk e Saratov, in quello che appare come un attacco coordinato condotto con droni.
Secondo quanto riferito dal quotidiano indipendente Astra, a Taganrog le detonazioni sono state udite nei pressi dell’aeroporto militare di Taganrog-Yuzhny, dove i residenti avrebbero segnalato un’intensa attività delle difese antiaeree.
Esplosioni sono state riportate anche a Saratov e Smolensk, con diverse riprese amatoriali che mostrano lampi e colonne di fumo riconducibili agli impatti.
Nel frattempo, nella città portuale di Novorossiysk, sul Mar Nero, i residenti sostengono che le sirene antiaeree siano entrate in funzione in seguito a un ulteriore presunto attacco condotto con droni.
Le autorità russe non hanno ancora rilasciato commenti ufficiali sull’accaduto.
"Quando finiranno i negoziati avremo già vinto la guerra in Ucraina": intervista al consigliere del Cremlino
Dmitry Suslov, politologo vicino ai vertici russi, spiega a Fanpage.it che Mosca tratta “solo per non umiliare Trump” e non ha alcuna fretta. Possibili compromessi su territori, asset congelati e sicurezza post-bellica. Intransigenza su altri punti chiave.