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Letta: “Fare le riforme in 18 mesi, è un’occasione storica”

Il Presidente del Consiglio Enrico Letta in Parlamento per il dibattito sulle riforme costituzionali: “Non è immaginabile che si continui facendo finta di niente, che si finga di fare le riforme, di far finta di litigare senza poi combinare nulla”.
A cura di Redazione
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Dopo il lungo dibattito sulle mozioni presentate dai gruppi parlamentari (con tanto di giallo tutto interno al Partito Democratico sulla legge elettorale), al Senato della Repubblica è intervenuto il Presidente del Consiglio Enrico Letta. "Napolitano il 22 aprile esprimeva al Parlamento delle parole inequivocabili e chiedeva di esprimersi con il linguaggio della verità", ha esordito, spiegando poi che "non è immaginabile che si continui facendo finta di niente, che si finga di fare le riforme, di litigare senza poi combinare nulla. È molto importante che ci sia con chiarezza il senso dell'urgenza e quindi il senso del tempo. Non si può cominciare oggi un percorso dai tempi indefiniti". Ed è sui tempi che Letta intende accelerare, dettando scadenze certe, come anticipato nel suo discorso di insediamento: "Servono tempi certi, 18 mesi per me sono un tempo giusto".

Nello specifico, c'è la necessità di mettere in campo sforzi maggiori per la modifica della legge elettorale, che va cambiata "non contro, ma insieme". Infatti, continua Letta, "sarà parte fondamentale del processo di riforme perché l'attuale legge non è giusta per le esigenze. Va cambiata ma sappiamo che dobbiamo far sì che sia un percorso fatto insieme con larga condivisione"; del resto "credo che sia un obiettivo alla portata di tutti noi perché non si può scherzare questa volta e dobbiamo approvarla insieme, con una larga condivisione anche dei cittadini. È una occasione storica".

Sul complesso del percorso delle riforme il Presidente del Consiglio manifesta tutta la disponibilità del Governo ad accelerare un processo che è essenzialmente parlamentare, "ma sappiamo come i regolamenti così antichi rendano complesso il lavoro moderno. Sappiamo che molto del lavoro fatto nella scorsa legislatura dal senatore Schifani è in grado di essere parte integrante dei contenuti di questo percorso riformatore". Infine un auspicio, che suona come una traccia di lavoro per i parlamentari di maggioranza ed opposizione: "Non possiamo permetterci di arrivare al termine di questo percorso di riforme con divisioni o maggioranze strette che finirebbero per sporcare e rendere non efficace il nostro lavoro. E in questo lavoro dobbiamo coinvolgere i cittadini. Anche attraverso la rete che dovremo mettere in campo per i tanti che lo vogliono".

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