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Lavoro, Di Maio: “Bisogna cambiare tutto, andiamo presto al voto”

Di Maio ritorna sulla necessità di tornare il voto a giugno: “I partiti riempiranno questa giornata con frasi fatte, slogan e auspici sul lavoro e sull’articolo 1 della Costituzione. Ma se non interveniamo subito il lavoro in Italia diventerà sempre più sottopagato e precario”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Revisione del jobs act e della legge Fornero, centri per l'impiego e pensione di cittadinanza "sono tutte cose che eravamo pronti ad inserire nel contratto di Governo per cambiare finalmente l'Italia" ma "sono tutte cose che gli stessi partiti che oggi vi riempiranno di auspici e moniti si sono rifiutati di fare perché hanno preferito tenersi stretti Berlusconi e Renzi piuttosto che cambiare tutto". Così il capo politico M5S Luigi Di Maio interviene in un post su Fb in occasione della festa del Primo Maggio.

"Oggi è il primo maggio – scrive Di Maio – la festa dei lavoratori. I partiti riempiranno questa giornata con frasi fatte, slogan e auspici sul lavoro e sull'articolo 1 della Costituzione. Sono solo parole. La verità è che se non interveniamo subito il lavoro in Italia diventerà sempre più sottopagato e precario. Va rivisto il Jobs act, vanno rifondati i centri per l'impiego e va assicurata una pensione dignitosa a chi ha lavorato una vita con la revisione della Fornero e la pensione di cittadinanza. Sono tutte cose che eravamo pronti ad inserire nel contratto di Governo per cambiare finalmente l'Italia. Sono cose di buon senso che si potevano realizzare e noi ci abbiamo provato per 55 giorni con tutte le nostre forze". E ha concluso: "Andiamo al voto il prima possibile!". 

Questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è svolta la cerimonia per la Festa del Lavoro con i nuovi Maestri del Lavoro del Lazio. Il Presidente della Repubblica, dopo aver consegnato le Stelle al Merito del Lavoro alla memoria di Giovanni Castelletti – dipendente della Società Cooperativa Agricola-Cantina Sociale di Castelnuovo del Garda, morto a seguito di un incidente nel 2012 – e di Luigi Albertelli – guardia giurata della Società Ivri SpA, deceduto a seguito di un incidente occorso nel 2015 – ha pronunciato un discorso: "Siamo orgogliosi della nostra Carta Costituzionale – ha detto Mattarella – perché fornisce una costante sollecitazione a superare gli ostacoli che si frappongono a una piena affermazione del diritto al lavoro, a un buon lavoro".

"La disoccupazione dei giovani è ancora troppo elevata, e al sud la mancanza di lavoro ha proporzioni inaccettabili.  Ed anche l'occupazione femminile resta sensibilmente inferiore rispetto alla media dei Paesi Ue"– ha ricordato il Capo dello Stato – "La crescita del lavoro e la sua qualità restano necessariamente centrali per ogni strategia di governo. Il lavoro è la priorità, avvertita dalla stragrande maggioranza dei nostri concittadini". 

Erano presenti il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il Presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi, la Vice Presidente del Senato della Repubblica, Anna Rossomando, esponenti del Governo e del Parlamento, autorità civili, rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e di realtà territoriali e sociali. Fico ha poi commentato lo stallo nelle trattative per un nuovo esecutivo: "La situazione è sotto gli occhi di tutti. I tentativi sono andati così come avete visto, ora tocca al presidente Mattarella. Io ho piena fiducia in lui". A chi gli chiedeva se fosse possibile modificare la legge elettorale, Fico ha risposto: "Vedremo, ora c'è il problema del governo". 

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