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Latte, Salvini: “Soluzione entro 48 ore”. Pd: “Ora indagine su pratiche sleali di mercato”

Il vicepremier Matteo Salvini questa mattina ha ricevuto una delegazione di pastori sardi al Viminale: “Ritengo debba esserci un prezzo minimo del latte ovino fissato per legge così come accade in altre filiere per evitare che ci sia qualcuno che specula”. Martina (Pd): “Serve un’indagine contro le pratiche sleali di mercato”.
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A cura di Annalisa Cangemi
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"Personalmente sono assolutamente pronto a prendere il primo aereo da ministro dell'Interno per garantire l'ordine pubblico e il fatto che non ci siano eccessivi disagi per i sardi. Lo farei da cittadino italiano perché ritengo debba esserci un prezzo minimo del latte ovino fissato per legge così come accade in altre filiere per evitare che ci sia qualcuno che specula". Lo ha detto ieri il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, in una conferenza stampa alla Camera. "Sto seguendo da giorni in collegamento costante la legittima protesta dei pastori sardi. Credo possano chiudere una partita che sarebbe spettata alla regione autonoma della Sardegna ma laddove governa il Pd l'autonomia non è assolutamente applicata – ha detto Salvini – Se non arriva la Regione deve arrivarci lo Stato".

Il ministro questa mattina ha ricevuto una delegazione di pastori sardi al Viminale. All'incontro al ministero era presente anche una delegazione di olivicoltori pugliesi, che hanno chiesto soluzioni per i danni provocati dalle gelate e dalla xylella. Il vicepremier ha promesso interventi di sostegno ai pastori per le perdite economiche e la sospensione delle attività del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, fino all'approvazione di un nuovo piano di produzione. "Lavoro per una soluzione entro 48 ore per restituire dignità e lavoro ai sardi", ha detto. Poi ha convocato un nuovo tavolo al Viminale per giovedì, al quale parteciperanno associazioni di categoria, governo e produttori.

Gli allevatori, insieme alla Coldiretti, sono ancora sul piede di guerra, contro il prezzo imposto alla materia prima dagli industriali, considerato troppo basso. Anche questa mattina sull'isola si sono registrati disagi nella circolazione. I manifestanti hanno prima bloccato la statale 131 dcn (direzione centrale Nuoro) in Gallura, in entrambe le direzioni di marcia. Poi hanno versato in strada centinaia di litri di prodotto, munto questa mattina, dal cavalcavia dell'arteria stradale che da Nuoro porta ad Olbia. Nel Sulcis un centinaio di allevatori si sono dati appuntamento con i trattori sul ponte Sirai di Carbonia, bloccando il cavalcavia bloccato e gettando il latte sulla carreggiata sottostante. Latte in strada anche a San Giovanni Suergiu, sempre nel Sulcis Iglesiente. Si segnalano proteste anche Uta, a pochi chilometri da Cagliari.

Ieri in Sardegna si sono recati sia il premier Conte che il ministro Centinaio. Il tavolo sul latte convocato per domani dalla Regione si terrà, nonostante quello in programma il 21 febbraio al ministero dell'Agricoltura. "Ci aspettiamo che la parte industriale faccia fino in fondo la propria parte che è quella di togliere da una situazione di crisi immediata e incertezza futura i produttori di latte e gli allevatori", ha detto il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, illustrando i contenuti dell'incontro avuto ieri con il presidente del Consiglio. "C'è una filiera che va costruita sulla fiducia e non sugli scontri perché l'obiettivo è solo uno, cioè vendere al miglior prezzo possibile un latte trasformato in formaggio: serve una proposta più generosa e più giusta da parte degli industriali". Ma, ha aggiunto, rispondendo al vicepremier leghista, "la Regione non può fare il prezzo, può favorire un dialogo e sostenere".

Anche per l'ex ministro dell'Agricoltura e attuale candidato alla segreteria del Pd Maurzio Martina ci vuole un patto di filiera, per dare una risposta ai pastori sardi: "Presenteremo delle proposte in Parlamento nelle prossime ore", ha detto, parlando dal palco della Coldiretti davanti alla Camera. Martina ha sottolineato la necessità di creare un fondo nazionale da 20/25 milioni, cioè di "fare quello che noi abbiamo fatto con il Latte vaccino".

"Serve anche un'indagine – ha aggiunto Martina – contro le pratiche sleali di mercato applicando l’articolo 62 (legge 1/2012) perché non è ammissibile che quando aumenta il prezzo del pecorino del 100% agli allevatori vada poco e quando il prezzo scende sono i pastori a dover rimettere i loro risparmi. Il Governo aiuti la filiera a trovare un accordo immediato sul prezzo del latte".

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