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La leggenda di Spartaco e la schiavitù nell’antica Roma, in mostra all’Ara Pacis

Fino al 17 settembre la leggendaria figura di Spartaco sarà protagonista di una mostra unica nel suo genere che, attraverso reperti archeologici, documenti e fotografie ricostruiscono l’affascinante e terribile storia della schiavitù nell’antica Roma.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il Mosaico del Gladiatore, Galleria Borghese, Roma
Il Mosaico del Gladiatore, Galleria Borghese, Roma

Il 31 marzo il Museo dell'Ara Pacis di Roma ha inaugurato la mostra “Spartaco. Schiavi e padroni di Roma”, un affascinante esposizione a metà strada fra archeologia e fotografia che intende raccontare uno dei fenomeni economici e culturali più importanti dell'antico Impero romano. Fino al 17 settembre 2017 reperti, opere d'arte e documenti fotografici danno la possibilità di immergersi nel mondo dell'antica Roma e accostarsi, fra le altre cose, alla leggenda dello schiavo più famoso della storia: Spartaco.

L'esposizione, ideata da Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini e allestita grazie ad un team di archeologi, scenografi, registi ed architetti, ha scelto come punto di partenza del suo racconto la figura di Spartaco, protagonista della Terza guerra servile combattuta fra il 73 e il 71 a.C. tra la Repubblica romana e un esercito di schiavi ribelli.

Il personaggio di Spartaco ha oltrepassato la storia, divenendo quasi una figura leggendaria grazie anche ai numerosi adattamenti cinematografici dedicati alla sua vicenda: la mostra presso l'Ara Pacis ricostruisce storicamente, attraverso documenti e reperti, la sua lotta per la liberazione dalla schiavitù, e getta uno sguardo documentato e completo su ciò che il sistema schiavistico ha significato per la Roma antica.

Il mercato degli schiavi, di Gustave Boulanger
Il mercato degli schiavi, di Gustave Boulanger

Le diverse fasi di sviluppo che il sistema schiavistico ha attraversato vengono raccontate da oltre 200 reperti archeologici e numerosissimi contributi fotografici, il tutto inserito in un percorso arricchito da installazioni audio e video che ricostruiscono i suoni, le voci e le ambientazioni dell'antica Roma. La mostra si è avvalsa dei prestiti di importanti musei italiani e stranieri, come il Museo Archeologico di Napoli, le Gallerie Estensi di Modena, il Louvre e il Museo Romano-Germanico di Colonia.

La mostra è divisa in 11 sezioni tematiche, che vanno dall'età delle conquiste e della riduzione in schiavitù delle popolazioni considerate “barbare” alla sconfitta dei ribelli capeggiati da Spartaco ad opera del generale Crasso. Non si tratta però di una ricostruzione esclusivamente cronologica: la mostra racconta anche la “Schiavitù femminile e lo sfruttamento sessuale”, i “Mestieri da schiavi”, gli “Schiavi bambini” testimoniati da numerosissimi reperti archeologici, e il complesso rapporto fra “Schiavitù e religione”.

Una sezione speciale, l'ultima, è dedicata ai contributi forniti dalla Organizzazione Internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite, impegnata da anni nella lotta all'eliminazione del lavoro forzato e delle altre forme di schiavitù legate al mondo del lavoro.

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