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Chi vive con un cane forse si sarà trovato di fronte a questa scena almeno una volta: siete entrambi tranquilli sul divano e lui improvvisamente si lancia come un razzo verso una mosca che ronza in casa, sbattendo magari il muso contro il vetro di una finestra. È un comportamento tanto buffo, quanto comune. A dire il vero ci sono anche cani che, al contrario, scappano via terrorizzati di fronte a un moscone particolarmente rumoroso. Ogni individuo, va sempre ricordato, ha una personalità e una sensibilità unica.
Quelli che invece si trasformano in veri e propri cacciatori di mosche o di qualsiasi altro insetto volante, hanno "buone ragioni" per farlo: si tratta infatti di un comportamento che va al di là del gioco e che nasconde in realtà radici molto profonde che affondano nell'etologia e nella storia evolutiva del cane. A guidarli è soprattutto la motivazione predatoria, uno dei motori più potenti del comportamento canino, un desiderio innato di inseguire le cose che si muovono e che il nostro cane ha ereditato dal lupo.
Cosa spinge il cane a inseguire e mangiare le mosche?

Per capire perché un cane si accanisca tanto contro un insetto, dobbiamo fare un piccolo passo indietro: cosa lo spinge a inseguire qualcosa che si muove? È soprattutto la motivazione predatoria, ovvero il desiderio di rincorrere qualsiasi cosa si muova. Si tratta di una spinta interna innata, radicata prima nell'evoluzione del lupo e poi del cane, che lo porta a inseguire e a tentare di catturare qualsiasi preda in movimento, che sia un gatto, una pallina o una mosca.
Anche se oggi i cani vivono in casa e non hanno bisogno di cacciare per nutrirsi, questa spinta rimane e in alcuni individui può essere molto più marcata che in altri, soprattutto nelle razze da caccia, dove questo desiderio è stato anche selezionato e accentuato da noi esseri umani. Le mosche, con i loro movimenti rapidi, imprevedibili e caotici, attivano facilmente questa motivazione. Sono piccole, veloci e irregolari nel volo: tutto ciò che un cane con una spiccata motivazione predatoria ama follemente inseguire.
Così può passare anche diversi minuti a seguirle con lo sguardo, scattare all'improvviso, saltare, o balzare sulle zampe posteriori per provare ad afferrarle. Non si tratta solo di un gioco divertente, ma di un comportamento naturale che trova una sua forte gratificazione anche nel solo fatto di "provare" a catturare. Nei cuccioli e nei giovani adulti, questo tipo di comportamento può essere a volte più accentuato, anche perché è spesso rinforzato da altri aspetti come la noia, il bisogno di movimento, la voglia di interagire ed esplorare il mondo.
Cosa succede se il cane mangia le mosche? I rischi

Se si tratta di un comportamento tanto comune, la domanda successiva è inevitabilmente la seguente: cosa succede se ne mangia una? Nella maggior parte dei casi, in realtà, il cane non riesce nemmeno ad afferrarla. Le mosche sono tra gli insetti con i tempi di reazione più rapidi del regno animale, per questo è difficilissimo catturarle persino per noi. Anche quando l'impresa riesce, tuttavia, il finale può variare molto: alcuni cani le mangiano, altri le sputano, altri ancora le lasciano a terra come trofei.
Nella stragrande maggioranza dei casi, se il nostro cane ha mangiato uno o più mosche, comunque non accade assolutamente nulla. Le mosche che entrano in casa o che frequentano il nostro giardino non sono tossiche e anche se potrebbero veicolare batteri o altri patogeni, lo stomaco dei nostri amici a quattro zampe è molto più resistente di quanto pensiamo. Una o due piccole mosche inghiottite non rappresentano un rischio reale per la salute del nostro cane.
Naturalmente, se il cane ha mangiato una mosca o un altro insetto e dovesse comportarsi in modo insolito o mostrare sintomi come vomito, diarrea o abbattimento, è sempre meglio contattare il veterinario. In ogni caso, quasi sempre non succede nulla e possiamo anche lasciargli inseguire le mosche tranquillamente, raramente riuscirà davvero a prenderne una. Lui si divertirà comunque tantissimo, perché sta dando sfogo a una parte molto antica e profonda di sé. E se ogni tanto riesce anche a prenderne una, sarà solo una grande vittoria.