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8 Maggio 2025
12:26

Perché il cane mangia di meno quando fa caldo? Perché succede e cosa fare

In estate o quando fa molto caldo, non è così raro che il cane perda appetito e mangi meno. A volte il motivo è semplicemente la spossatezza causata dalle alte temperature e non c'è da preoccuparsi, tuttavia con alcuni piccoli accorgimenti possiamo fargli tornare l'appetito.

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Quando fa molto caldo, alcuni cani perdono l’appetito e mangiano meno. Dobbiamo preoccuparci?

Con l'arrivo del caldo, alcuni cani smettono improvvisamente di mangiare come prima, quasi come se non avessero più appetito. È un comportamento abbastanza comune e, nella maggior parte dei casi, del tutto normale. Il caldo, infatti, proprio come accade anche per noi, può influenzare il metabolismo e il benessere generale dei nostri amici a quattro zampe, portandoli a rallentare i loro ritmi, compreso quello dell'appetito. Ma dobbiamo preoccuparci? E come possiamo aiutarli, senza forzature?

Perché i cani non vogliono mangiare quando fa caldo?

Non tutti i cani, naturalmente, reagiscono allo stesso modo al caldo e all'estate. Alcune razze, come gli Husky o gli Akita, nati per vivere al freddo, faticano un po' di più ad adattarsi alle alte temperature. Lo stesso vale per i cani brachicefali, come i Bulldog e i Carlini, che già respirano con difficoltà e soffrono ancora di più quando il caldo è intenso. Ma la questione va oltre la razza. Ogni cane è diverso, e anche individui senza particolari predisposizioni possono perdere l'appetito nei mesi più caldi.

A volte il motivo è semplicemente la spossatezza causata dalle alte temperature. In altri casi, invece, può anche esserci una leggera nausea, magari legata a patologie che si riacutizzano in estate, come i problemi ai reni. Anche un cane perfettamente sano, tuttavia, può decidere di mangiare meno quando fa molto caldo. Respirare più velocemente per abbassare la temperatura corporea comporta uno sforzo fisico, e il corpo può "scegliere" di risparmiare energie evitando la digestione, che è un processo piuttosto impegnativo.

Se il cane riduce la quantità di cibo, ma continua a bere, è attivo e non mostra altri segnali o comportamenti preoccupanti, è probabile che si tratti solo di un adattamento stagionale. Non c'è da preoccuparsi troppo e in questi casi la soluzione è trovare piccoli accorgimenti per facilitare il  pasto e rendere più fresco e sfizioso il momento della pappa. Vediamo quindi più nel dettaglio come fare.

Cosa fare per combattere l'inappetenza estiva nei cani

Un primo consiglio, è offrire il cibo nelle ore più fresche, al mattino presto o la sera Molto spesso basta per stimolare l'appetito. Lasciare sempre acqua fresca a disposizione è altrettanto fondamentale, e cambiare spesso la ciotola può incentivare il cane a bere di più. Anche le passeggiate – più brevi, e nelle ore meno calde – aiutano a stimolare il metabolismo e quindi anche la fame. È importante non lasciare il cibo nella ciotola troppo a lungo, soprattutto d'estate, perché anche le crocchette possono irrancidire rapidamente.

Se il cane non mangia subito, è meglio rimuovere ciò che avanza e riprovare più tardi. In alcuni casi, può essere utile anche rendere il pasto più interessante, magari scegliendo un alimento più appetibile o più umido, come un buon cibo in scatola o una dieta casalinga. Anche uno yogurt naturale senza zucchero, se ben tollerato, può diventare uno spuntino fresco e nutriente. L'inappetenza estiva non è quasi mai un segnale di allarme serio, ma un adattamento naturale a una condizione ambientale diversa.

Il nostro compito è quindi quello di osservare, stare attenti, capire e accompagnare il nostro cane in questo cambiamento temporaneo, senza ansie e senza troppe forzature. Nelle maggior parte dei casi non ci saranno grosse conseguenze se il nostro cane mangia un po' meno quando fa molto caldo. In altre, basta poco per stimolare l'appetito: farlo mangiare nelle ore più fresche, offrire cibo più gustoso oppure una passeggiata meno stancante e asfissiante.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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