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15 Agosto 2025
14:00

L’orca Lynn è rimasta sola dopo la morte del suo compagno, è l’ultima del Giappone: “Crudeltà indicibile”

Le orche vivono in grandi famiglie di stampo matriarcali per tutta la vita. Lynn, ultima orca in cattività del Giappone, è rimasta sola dopo la morte del compagno Earth. In una vasca minuscola se rapportata all'oceano, priva di contatto sociale, affronta una solitudine paragonabile a una tortura.

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Le orche sono mammiferi marini estremamente intelligenti e vivono in strutture sociali complesse di cui fanno parte decine di individui. Si tratta di grandi famiglie a conduzione matriarcale in cui madri e figli passano tutta la vita insieme e persino le nonne hanno un ruolo nella cura dei nipoti e nella trasmissione della cultura familiare.

Quando un individuo viene strappato a questo contesto e rinchiuso in una vasca delle dimensioni di un bicchiere d'acqua rispetto alla vastità dell'oceano, ecco che qualcosa si spezza. Un essere umano rinchiuso in una stanza vuota senza nessuno con cui poter comunicare dopo pochi giorni inizia a manifestare i primi sintomi fisici e psicologici come ansia, depressione, tachicardia, fino ad arrivare alle allucinazioni visive e uditive. Non a caso l'isolamento prolungato rappresenta una delle torture peggiori, una violazione dei diritti dell'uomo secondo i tribunali internazionali.

Lo stesso vale per le orche che, come noi, sono mammiferi e animali sociali che per natura hanno bisogno del contatto con l'altro. In questo momento a subire questa tortura è Lynn, l'ultima orca in cattività di tutto il Giappone.

Chi è Lynn, l'ultima orca in cattività del Giappone

All'interno dell'Acquario Pubblico di Nagoya, in Giappone, erano rimasti due esemplari di orca: la femmina Lynn e il maschio Earth, 16 anni. Questo, fino allo scorso 3 agosto, quando Earth è morto a seguito di una breve malattia i cui sintomi si sono manifestati il 31 luglio con il rifiuto del cibo.

È stato trasferito nella piscina medica dell'acquario per un periodo di osservazione e cure, ma le sue condizioni hanno continuato a peggiorare, fino al decesso. Le cause della morte non sono ancora state chiarite ma nel frattempo l'attenzione pubblica si è spostata su Lynn, rimasta totalmente sola nella vasca del delfinario.

Lynn ed Earth vivevano insieme dal 2015, quando il maschio fu trasferito a Nagoya da un altro acquario giapponese nell'ambito di uno scambio per la riproduzione. All'epoca insieme ai due c'era anche Stella, la nonna di Earth, la quale fu poi trasferita al Sea World di Kobe nel marzo 2024. Dopo quel momento traumatico, che ha privato Lynn ed Earth di una figura importante per la comunità delle orche, il destino dell'ultima orca del Giappone è quello di una solitudine estrema.

In natura, le orche vivono in gruppi sociali di tipo matriarcale chiamati pod, e ognuno di questi con il tempo elabora le proprie tradizioni, diverse da quella dei pod circostanti. Queste differenze possono essere relative al cibo, al modo di mostrare affetto reciproco. Ad esempio, in Norvegia sappiamo che le orche si baciano con la lingua mentre nell'Oceano Pacifico si fanno reciprocamente la skincare.

Anche il linguaggio cambia a seconda del gruppo e della sua posizione geografica e ognuno elabora quelli che per noi sono associabili ai diversi dialetti.

Non sorprende che le orche, che normalmente non attaccano mai gli esseri umani in mare, si siano rese responsabili in cattività di diverse aggressioni mortali, come quella avvenuta in Spagna ai danni di Alexis Martinez e negli Stati Uniti nei confronti di Dawn Brancheau. Episodi che hanno ispirato la fakenews dell'addestratrice Jessica Radcliffe diventata popolare sui social di tutto il mondo nelle ultime settimane grazie a video realizzati con l'IA.

In realtà, sono gli esseri umani a creare i danni peggiori alle orche, come dimostra la vicenda di Lynn. L'orca adesso è priva della possibilità di comunicare con i suoi simili, ed è rinchiusa in una vasca minuscola se rapportata all'oceano in cui dovrebbe vivere.

L'appello degli attivisti: "Basta acquari, non comprate i biglietti"

Ora, gli attivisti per i diritti degli animali temono che il Giappone possa lasciare Lynn a morire di solitudine nella sua vasca, oppure che guardi alla Cina, dove si trovano diverse orche catturate in natura e rinchiuse in cattività. L'unico modo per fermare questa industria è smettere di alimentarla, e per questo diversi gruppi internazionali invitano a smettere di acquistare i biglietti per acquari, parchi e delfinari, in quanto "luoghi di crudeltà indicibile".

"Le orche in natura vivono in grandi gruppi matriarcali fondati su affetto e solidarietà. Madri e figli spesso passano tutta la vita insieme. La solitudine per un'orca è un male profondo quanto la cattività. Ma questo ai parchi acquatici non importa, perché il loro unico scopo è vendere biglietti", scrivono gli attivisti della rete italiana Basta Delfinari.

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